In questa puntata di Bruxelles t'amo, non t'amo? Si è parlato di vertice NATO e spese per le armi, poi di attacco all'Iran, e infine di Canada, l'Americano tranquillo.
In uno scambio stimolante e a tratti acceso, abbiamo approfondito le decisioni del vertice NATO dell'Aia con le future spese militari, il nucleare iraniano e le sue implicazioni regionali e internazionali. Abbiamo anche analizzato il nuovo sodalizio tra UE e Canada.
Elena Donazzan, eurodeputata di Fratelli d'Italia, Simone Martuscelli, giornalista dell'Agenzia Italia, e Benedetta Scuderi, eurodeputata di Europa verde si sono confrontati negli studi di Euronews a Bruxelles, tra divergenze di fondo e qualche sintonia politica.
L'idea di spendere di più in armamenti arrivando al 5% del PIL nel 2035 divide le forze politiche, Elena Donazzan pensa che oltre a rispondere all'emergenza strategica dell'Europa, il riarmo sia anche una grande occasione di crescita per i campioni industriali nazionali.
Mentre Benedetta Scuderi teme che le armi sottrarranno risorse finanziarie allo stato sociale e alla politiche ambientali. Resta il dubbio: gli Europei intendono investire in armi per precise ragioni strategiche e industriali o vogliono semplicemente placare l'ira di Washington?
Simone Martuscelli ha invece esposto le cifre riguardanti le previsioni di spesa per gli eserciti europei.
Confronto appassionato tra Donazzan e Scuderi sul Medioriente e le operazioni militari israeliane a Gaza, crimine di guerra o eccesso di legittima difesa?
Possono le azioni diplomatiche dell'UE incidere sui conflitti in Iran e a Gaza?
Gli europei restano divisi e litigiosi tra paesi fortemente pro-israeliani e stati membri attenti ai diritti dei palestinesi.
Anche gli attacchi di Israele e Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani creano divisioni tra chi pensa si tratti di un'azione preventiva giustificata e chi la vede come una violazione del diritto internazionale.
Tutti d'accordo invece sul Canada: è il gemello separato dell'UE. Inoltre, il sodalizio tra europei e canadesi trasformerebbe l'Oceano Artico in un lago europeo allontanando la Groenlandia, e lo stesso Canada, dalle mire dell'amministrazione Trump e di altri soggetti con aspirazioni egemoniche.