I magistrati contabili non hanno dato l'approvazione di legittimità dopo avere già espresso perplessità a settembre. La premier Meloni e il ministro dei Trasporti Salvini accusano la Corte dei Conti di ingerenza politica
La Corte dei Conti ha bocciato mercoledì il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, negando il visto di legittimità al progetto.
"La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, all'esito della Camera di consiglio seguita all'adunanza del 29 ottobre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera Cipess n. 41/2025 del Ponte sullo Stretto", si legge in una nota della Corte, le cui motivazioni saranno pubblicate entro 30 giorni.
La Corte aveva già espresso dubbi il mese scorso sulle procedure utilizzate per approvare il progetto.
"Tutto l'iter seguito è stato sempre svolto nel pieno rispetto delle norme generali e speciali italiane ed europee relative alla realizzazione del Ponte. Restiamo in attesa delle motivazioni mantenendo l'impegno di portare avanti l'Opera", ha commentato l'amministratore delegato della Stretto di Messina Pietro Ciucci.
Governo attacca la Corte dei Conti su Ponte di Messina
"La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico", ha dichiarato il ministro dei Trasporti e leader della Lega, Matteo Salvini.
"In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall'Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord", ha detto il vicepremier, "siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per fare partire i lavori. Andiamo avanti".
La mancata registrazione "è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento" ha detto la premier, Giorgia Meloni.
"Il Ponte sullo Stretto è un'infrastruttura attesa da decenni dai nostri cittadini e dal nostro sistema produttivo", ha commentato il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, "continueremo a difendere con forza il diritto della Sicilia a colmare un divario infrastrutturale che dura da troppo tempo".
Le opposizioni hanno respinto gli attacchi ai magistrati contabili. "La rabbia e il livore con cui in questi minuti la Presidente del Consiglio, il ministro Salvini e molti altri esponenti della destra stanno commentando", ha dichiarato Nicola Fratoianni di Alleanza Verdi Sinistra, "rivela ancora una volta la cifra del loro rispetto per le regole e per la trasparenza".