A bordo si trovavano un britannico e due danesi, tratti in arresto dalle autorità. In un'altra operazione è stato fermato un cittadino del Nord Europa che si ritiene fosse il leader dell'organizzazione criminale
La Marina portoghese, in collaborazione con la Polizia giudiziaria (PJ), ha sequestrato 1660 chili di cocaina su una barca a vela di circa 11 metri che navigava a sud-ovest delle isole Azzorre, nell'Oceano Atlantico.
La droga, con un'alta percentuale di purezza e dal valore stimato di 60 milioni di euro, proveniva dall'America Latina ed era destinata all'Europa.
Nell'operazione Vikings sono stati arrestati tre cittadini stranieri, di età compresa tra i 43 e i 51 anni. Si tratta di un britannico e due danesi, che al momento sono in custodia cautelare in attesa dell'esito delle indagini.
Secondo la Procura, gli uomini hanno precedenti per traffico di droga e sono "accusati di aver commesso i reati di traffico internazionale di droga aggravato e associazione a delinquere".
Si tratta di "un gruppo criminale dedito al trasporto via mare di ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America/America Caraibica per introdurli in Europa attraverso il Portogallo", prosegue la Procura portoghese
Più di 50 uomini della Marina hanno intercettato l'imbarcazione a 2.600 chilometri da Lisbona in un'operazione durata più di 200 ore.
Il presunto leader dell'organizzazione è stato arrestato dalla Spagna
Le autorità spagnole hanno arrestato un altro cittadino del Nord Europa, ritenuto il leader dell'organizzazione criminale.
L'operazione è stata condotta con l'aiuto della DEA, l'agenzia federale statunitense responsabile della lotta al narcotraffico, e delle forze di polizia danese, francese e irlandese.
Un recente rapporto dell'Agenzia dell'Unione europea per le droghe ha rivelato che nel 2023 i sequestri di cocaina in Europa hanno raggiunto un record per il settimo anno consecutivo, con 419 tonnellate di cocaina confiscate dalle autorità.
Il Belgio ha guidato i sequestri con 123 tonnellate, seguito dalla Spagna (118 tonnellate) e dai Paesi Bassi (59 tonnellate). I tre Paesi con i principali porti e hub di trasporto hanno rappresentato il 72 per cento di tutti i sequestri.