La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito alcuni ministri e i vertici dell'intelligence dopo l'attacco statunitense in Iran. Telefonate tra Merz, Macron e Starmer. Il Papa: "Umanità invoca pace"
Riunioni, telefonate e messaggi hanno caratterizzato la mattinata di domenica 22 giugno in Italia e in Europa, dopo la notizia della decisione degli Stati Uniti di Donald Trump di attaccare il territorio dell'Iran, colpendo tre siti nucleari.
Tajani: "I raid non sono partiti da basi situate in Italia"
La presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha tenuto un consulto attorno alle 10 con i membri del governo e con l'intelligence per circa un'ora. Presenti il ministro degli Esteri Antonio Tajani e quelli degli Interni e della Difesa, Matteo Piantedosi e Guido Crosetto, oltre ai vertici dei servizi segreti.
Tajani ha specificato che "l'Italia non è stata informata prima dell'attacco”, che però era prevedibile secondo il ministro. Inoltre, non è stato chiesto al governo di utilizzare le basi militari americane presenti sulla penisola. Di conseguenza gli aerei che hanno effettuato i raid sull'Iran "non sono partito dall'Italia". Lo stesso Tajani ha quindi ribadito l'impegno per "una de-escalation" e per "il rimpatrio dei connazionali dalle zone più esposte".
Quanto al rischio di diffusione di radiazioni a seguito degli attacchi statunitensi, il ministro degli Esteri ha spiegato di essere in contatto con il direttore dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica Rafael Grossi e ha confermato che "per ora non ci sono indicazioni di pericolo, ma tutto va verificato con grande attenzione e prudenza”.
Giro di telefonate tra Merz, Macron, Starmer e Meloni
La questione mediorientale sarà in cima all'agenda dei ministri degli Esteri europei che si riuniranno domani. La responsabile della politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas, ha lanciato un appello su X ai Paesi coinvolti affinché facciano "un passo indietro, tornino al tavolo dei negoziati e evitino ulteriori escalation". Ha quindi ribadito che "l'Iran non non deve poter sviluppare armi nucleari, poiché ciò costituirebbe una minaccia per la sicurezza internazionale”.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha fatto sapere di essere stato informato da Washington attorno all'una di notte, quando l'attacco era già in corso. All'alba a Berlino si è riunito il Gabinetto per la sicurezza e lo stesso capo di governo ha parlato al telefono con il presidente francese Emmanuel Macron e con il premier britannico Keir Starmer. Anche Meloni ha sentito sia Starmer che Merz, secondo quanto indicato da fonti di Palazzo Chigi.
Papa Leone XIV: "L'umanità invoca la pace"
Il ministro degli Esteri di Parigi, Jean-Noël Barrot, ha invitato le parti alla "moderazione per evitare ogni escalation che possa provocare un'estensione del conflitto" e ha ribadito la necessità di una soluzione che passi da un tavolo negoziale, sottolineando che la Francia "non ha partecipato agli attacchi, né alla loro pianificazione".
Sulla vicenda si è espresso anche Papa Leone XIV: "L'umanità grida e invoca la pace, un grido che non deve essere soffocato dal fragore delle armi e da parole retoriche che incitano al conflitto. Ogni Stato membro della comunità internazionale ha la responsabilità morale di fermare la guerra prima che diventi irreparabile. La guerra non risolve i problemi, ma produce ferite profonde nei popoli. Che la diplomazia faccia tacere le armi, che le nazioni traccino il futuro con le parole e non con conflitti sanguinosi", ha affermato il pontefice rivolgendosi ai fedeli in occasione dell'Angelus in piazza San Pietro a Roma.
Le reazioni dei partiti politici in Italia
Numerose le razioni politiche anche in Italia. La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha avuto un lungo colloquio telefonico con Meloni. Il Movimento 5 Stelle ha accusato Trump di "seguire il genocida Netanyahu nei suoi piani criminali, mettendo a rischio la stabilità del Medio Oriente e del mondo intero".
Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha esortato a riportare l'Iran al tavolo negoziale, mentre Riccardo Magi di +Europa ha parlato di "attacco sconsiderato" da parte degli Stati Uniti e ha chiesto a Meloni di riferire in Aula. Infine, Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra ha accusato il presidente degli Usa e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di voler scatenare "una guerra globale".