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Remigration Summit: estrema destra europea favorevole ai rimpatri forzati riunita a Gallarate

Bandiera a favore della remigrazione affissa in Svizzera
Bandiera a favore della remigrazione affissa in Svizzera Diritti d'autore  TIL BUERGY/' KEYSTONE / TIL BUERGY
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Di Fortunato Pinto
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Nella cittadina lombarda di Gallarate organizzato l'incontro di molti membri dell'estrema destra europea favorevoli al rimpatrio forzato di immigrati, anche regolari, verso i loro Paesi di origine. Il leghista Vannacci ha inviato un video messaggio

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Organizzato a Gallarate, in provincia di Varese, il Remigration Summit, l'evento che riunisce i gruppi di estrema destra a favore del rimpatrio forzato degli immigrati, anche regolari o naturalizzati, e i loro discendenti nei Paesi di origine.

L'incontro era previsto nel pomeriggio di sabato ma è stato anticipato a partire dalle ore 9 presso il teatro Vittorio Gassman nella cittadina lombarda.

"Ci troviamo in una location fantastica e stiamo preparando tutto per accogliere i nostri ospiti. Anche nei giorni scorsi i media di sinistra ci hanno aiutato a pubblicizzare questo summit e domani milioni di italiani sentiranno parlare di remigrazione. Non vediamo l'ora di vedervi, venite subito, vi aspettiamo qui", ha detto Martin Sellner, membro del Movimento identitario austriaco e tra i principali organizzatori dell'evento, in un video postato sui social media sabato mattina.

"Speriamo che si possa svolgere in modo civile questo summit e che anche le proteste che ci saranno in piazza saranno altrettanto civili. Gallarate e' una città democratica e ognuno può esprimere le proprie opinioni", ha detto il sindaco di Gallarate, il leghista Andrea Cassani, in un'intervista ai media locali. In città in concomitanza con il summit è stata organizzata una manifestazione di protesta.

Sono almeno quattrocento le persone arrivate in Italia da diversi Paesi europei, compresi Austria, Paesi Bassi e Francia, per partecipare all'evento. Tra i relatori anche Lena Kotre di Alternativa per la Germania (AfD), John McLoughlin del Parito Nazionale irlandese e il politologo belga Dries Van Langenhove.

Vannacci: "Non è una brutta parola, ripristinare ordine, sicurezza e sovranità"

L'europarlamentare e neoeletto vicesegretario della Lega Roberto Vannacci ha inviato un video durante l'evento.

"Mi dispiace non poter essere fisicamente con voi per questo importante appuntamento, ma ci tengo a far sentire mia voce e a dare il mio pieno sostegno. Il tema che affrontate oggi è coraggioso ma necessario, e soprattutto è stato che un tema che per troppo tempo è stato assente dal dibattito: la remigrazione", ha detto Vannacci.

"Non stiamo pronunciando una brutta parola, non stiamo parlando di odio come molti ci accusano oppure di discriminazione ma stiamo parlando di buon senso, del diretto, anzi, del dovere che ogni Stato ha di ripristinare l'ordine, la sicurezza e la sovranità sul proprio territorio", ha detto il generale in forza alla Lega nell'Europarlamento e ha aggiunto: "Per anni ci è stato detto che l'immigrazione incontrollata era una ricchezza, ma oggi cittadini italiani ed europei vedono con i propri occhi le conseguenze di questa illusione: quartieri trasformati in zone franche, tensioni sociali crescenti, perdita di identità e insicurezza. Dietro alla favola di immigrazione come risorsa si è nascosta l'incapacità o la volontà di una certa parte politica di difendere l'interesse nazionale".

Secondo Vannacci la remigrazione non è uno slogan ma una risposta concreta: "riaccompagnare ai Paesi d'origine coloro che non rispettano le nostre leggi, che rifiutano i nostri valori e disprezzano la nostra cultura".

Poi l'attacco alle critiche arrivate dalla sinistra: "È una battaglia per la sicurezza che è il vero spartiacque fra destra e sinistra perché mentre noi chiediamo ordine, legalità e tolleranza zero verso chi delinque, la sinistra continua a parlare di accoglienza indiscriminata e giustifica tutto con la scusa del disagio sociale e criminalizza le forze dell'ordine invece che i delinquenti"

Le proteste contro il Remigration summit

Oltre al flashmob organizzato in piazza Libertà a Gallarate, manifestazioni contro l'evento sono state organizzate anche a Milano. In Piazza San Babila il Partito democratico e la Cgil hanno organizzato un raduno a cui partecipano anche la segretaria dem Elly Schelin e il leader del sindacato Maurizio Landini.

Nel pomeriggio durante il corteo milanese organizzato dai centri sociali sono stati registrati scontri tra polizia e manifestanti. Gli attivisti hanno lanciato petardi e bottiglie di vetro e la polizia ha usato i lacrimogeni per allontanarli.

Altre manifestazioni sono state organizzate poi dai movimenti antifascisti anche in diverse città lombarde.

Cos'è la remigrazione sostenuta dall'estrema destra e da Trump

Il concetto di remigrazione è tornato a essere popolare soprattutto in Paesi come Francia, Austria e Germania. È strettamente legato alla cospirazione di estrema destra della "Grande Sostituzione", secondo la quale la civiltà occidentale è minacciata da un declino irreversibile a causa del calo del tasso di natalità e dell'arrivo di migranti dal Medio Oriente e dall'Africa settentrionale.

Herbert Kickl, leader del partito di estrema destra Fpö in Austria, ha sostenuto apertamente la remigrazione. Ma ancor prima delle sue dichiarazioni, in Germania il concetto è stato al centro di un incontro organizzato nel gennaio del 2024 proprio da Sellner presso una villa a Postdam, alle porte di Berlino, a cui avevano partecipato i membri del partito di AfD.

In altri Paesi, come Spagna e Francia, il concetto è supportato dai partiti Vox e Reconquête, mentre in Italia la Lega di Matteo Salvini ha da poco iniziato a usare il termine nelle sue comunicazioni ufficiali. Salvini ha anche difeso il summit a Gallarate. "Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno. Mica siamo in Unione Sovietica", ha detto il ministro.

Di remigrazione ne ha parlato poi anche il presidente degli Stati Uniti Donald Trump durante la sua campagna elettorale per le presidenziali del 2024.

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