Il video che mostra un uomo che viene scortato via dal corpo del defunto Papa è apparso online alimentando le fake news. In realtà il filmato risale a prima ancora che iniziasse la cerimonia di deposizione
Su X e su altri canali di social media sono stati pubblicati post virali in cui si sostiene che il Vaticano abbia impedito ai cittadini africani di avvicinarsi alla salma di Papa Francesco mostrata a San Pietro nei giorni scorsi.
I post condividono un video di un uomo nero nella Basilica di San Pietro che discute con qualcun altro fuori dallo schermo, prima di essere scortato via dalla sicurezza, mentre altri visitatori del Vaticano guardano.
Il video è accompagnato da didascalie che accusano la Santa Sede di aver impedito agli africani di salutare Papa Francesco, e alcuni sostengono che si tratti di razzismo.
Tuttavia, questo non è vero: la Basilica di San Pietro era aperta a tutti, con decine di migliaia di persone in coda per vedere la bara aperta, compresi gli africani.
La gente ha potuto vedere il defunto Papa in stato di riposo tra il 23 e il 25 aprile, dopo la sua morte avvenuta il 21 aprile, lunedì di Pasqua. I suoi funerali si sono svolti il 26 aprile, quando è stato sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.
Una ricerca per immagini inversa di un fotogramma del video mostra che è stato messo online solo il 22 aprile, un giorno prima dell'inizio della cerimonia funebre e il giorno dopo la morte di Papa Francesco.
Questo nonostante alcuni organi di informazione abbiano affermato che gli eventi mostrati nel video sono avvenuti mentre il corpo del Papa era esposto al pubblico.
La ricerca di immagini inverse ci porta anche a notizie locali italiane, pubblicate anch'esse il 22 aprile.
Chi è l'uomo che grida a San Pietro e vuole vedere il Papa
Secondo queste notizie, l'uomo sembra aver aggirato i controlli di sicurezza e la grande fila di fedeli che si erano messi in fila per dare un addio figurato al vescovo di Roma prima dell'inizio della deposizione.
Le note della comunità su alcuni post di X dicono anche che l'uomo è conosciuto dagli abitanti della zona e che spesso provoca disturbi, ma che alla fine è innocuo.
Non ci sono fonti credibili che indichino che a qualcuno sia stato negato l'accesso alla sua salma a causa del suo Paese o del colore della sua pelle, compresa la mancanza di un annuncio in tal senso da parte del Vaticano stesso.
Durante la sua vita e anche nella sua morte, Papa Francesco è stato regolarmente bersagliato da false affermazioni e disinformazione.
Spesso bersaglio di deepfakes generati dall'intelligenza artificiale, il defunto pontefice ha regolarmente lanciato avvertimenti sull'uso improprio dell'intelligenza artificiale. In una delle sue ultime preghiere, ad aprile, si è concentrato sulla tecnologia e ne ha esortato l'uso per il bene e il beneficio dell'umanità.