Manfred Weber, candidato unico alla presidenza, è stato rieletto presidente del Partito popolare europeo con 502 voti a favore e 61 contrari durante la prima giornata del Congresso del Ppe a Valencia
Il politico conservatore tedesco Manfred Weber è stato rieletto martedì alla presidenza del Partito popolare europeo (Ppe), durante il congresso annuale del partito tenutosi a Valencia. Weber, unico candidato in corsa, ha ottenuto 502 voti a favore e 61 contrari.
Nel suo discorso di ringraziamento, Weber ha sottolineato i recenti successi elettorali del Ppe in diversi Paesi dentro e fuori dall’Unione europea, citando la Polonia e la Moldova, e ha auspicato nuove vittorie: “Alberto Núñez Feijóo diventerà presto il nuovo presidente della Spagna, congratulazioni!”, ha affermato.
Weber ha anche rivendicato il suo ruolo nell’allargamento del gruppo Ppe al Parlamento europeo: “Siamo cresciuti non solo grazie al successo delle elezioni nazionali, ma anche perché ho convinto nuovi partiti a unirsi a noi”, ha dichiarato, ricordando in particolare una missione in Ungheria per stringere un accordo con il partito Tisza di Péter Magyar, oggi primo nei sondaggi.
Infine, ha lodato la rielezione di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea e di Roberta Metsola alla presidenza del Parlamento europeo, sottolineando la presenza di “due donne alla guida delle istituzioni europee”. Weber ha poi presentato la spagnola Dolors Montserrat come candidata alla carica di prossimo Segretario Generale del Ppe.
Antonio Tajani rieletto vicepresidente del Ppe
Durante il congresso, il leader di Forza Italia e ministro degli Esteri Antonio Tajani è stato rieletto vicepresidente del Partito popolare europeo. Con 438 voti, Tajani è risultato il secondo più votato e continuerà a ricoprire l'incarico che detiene dal 2002.
Von der Leyen sul commercio globale: “Tutti vogliono interagire con noi”
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha inaugurato i lavori del congresso parlando di commercio globale e delle sfide legate all’incertezza internazionale, in particolare a causa della politica tariffaria del presidente statunitense Donald Trump.
“In ogni crisi c’è anche un’opportunità”, ha dichiarato, sottolineando che il mercato unico europeo è il più grande al mondo e “campione delle esportazioni in rapporto al Pil”. Von der Leyen ha ricordato l’attività diplomatica dell’Unione europea: “Dall’anno scorso abbiamo concluso una nuova ondata di accordi commerciali, dal Mercosur al Messico alla Svizzera”.
“Stiamo lavorando con India e Indonesia, con gli Emirati, la Thailandia, le Filippine, la Malesia e il Pacifico. Tutti vogliono interagire con noi. Perché siamo leali, affidabili e rispettiamo le regole”, ha concluso.
Roberta Metsola: “Niente sull’Ucraina senza l’Ucraina”
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola è intervenuta dopo von der Leyen, criticando l’idea di un’Europa “troppo lenta e burocratica”. Ha ricordato le leggi di semplificazione recentemente approvate dal Parlamento e ha sottolineato l’importanza di continuare a sostenere l’Ucraina non per altruismo, ma per la sicurezza dell’Europa.
“Niente sull’Ucraina senza l’Ucraina”, ha affermato Metsola a proposito dei negoziati di pace.