I primi sondaggi di opinione hanno mostrato che quasi la metà dei romeni non sa ancora per chi votare alle prossime elezioni presidenziali in Romania
Secondo i sondaggi d'opinione, circa il 40 per cento degli elettori in Romania è ancora indeciso su chi votare alle elezioni presidenziali del mese prossimo, secondo gli ultimi sondaggi.
Il voto del 4 maggio è stato indetto dopo che la Corte Costituzionale ha annullato le ultime elezioni di dicembre, impedendo al candidato principale di ricandidarsi.
A dicembre, un candidato ultranazionalista allora sconosciuto, Calin Georgescu, ha ottenuto una vittoria shock al primo turno. Ma le elezioni sono state annullate dalla Corte costituzionale dopo che sono emerse accuse di ingerenze russe per promuovere Georgescu, che si era candidato come indipendente.
La corsa alle presidenziali romene, chi sono i principali favoriti
Quattro degli undici candidati alla votazione di maggio stanno ottenendo buoni risultati: il leader del partito di estrema destra Alleanza per l'Unione dei romeni George Simion, il sindaco di Bucarest Nicușor Dan, Crin Antonescu, candidato unico della coalizione di governo pro-Ue, e l'ex primo ministro romeno Victor Ponta.
Simion, che secondo i recenti sondaggi è il favorito per raggiungere il secondo turno, ha condotto una battaglia contro la stampa nazionale, consentendo l'accesso ai giornalisti locali solo in occasione di un evento pre-elettorale.
Dan ha espresso preoccupazione per la disinformazione, dichiarando: “Ci sono filmati realizzati con l'Ai, cose estrapolate dal contesto che ho detto nelle conferenze. L'Autorità elettorale centrale è incompetente o agisce in malafede”.
Un altro candidato indipendente, l'ex primo ministro Victor Ponta, sta lavorando per riguadagnare terreno elettorale dopo un incidente controverso. Nel 2014 ha affermato di aver salvato Belgrado dalle inondazioni deviando le acque alluvionali, che invece hanno sommerso diversi villaggi romeni. Ponta ha affrontato la questione dicendo: “Vi hanno mentito, nessun uomo è morto, nessuna casa è stata allagata, nessun animale è morto”.
L'impatto delle elezioni presidenziali in Romania sull'Ue
Elena Lasconi, presidente dell'Unione per la Salvaguardia della Romania (Usr), arrivata seconda alle elezioni di dicembre, sta cercando di rimanere in corsa nonostante abbia perso il sostegno politico dei leader degli altri partiti.
Crin Antonescu, il candidato sostenuto dalla coalizione di governo, approfitta dei problemi dei suoi concorrenti, commentando Dan e Lasconi: “Sostiene di essere indipendente, il signor Nicuș o Dan. È indipendente perché i partiti non hanno voluto sostenerlo. Sta cercando di rubare, certo, metaforicamente parlando, i voti a una donna che sembra indifesa, ovvero la signora Lasconi”.
Le elezioni in Romania sono diventate un banco di prova per la democrazia nell'era digitale, in equilibrio tra disillusione degli elettori, manipolazione tecnologica e tensioni geopolitiche.
Il risultato ha il potenziale per plasmare non solo il futuro della Romania, ma anche la capacità dell'Ue di regolare le piattaforme e contrastare le interferenze straniere.