Sale la preoccupazione per la potenziale carenza di latte e carne dopo l'individuazione di almeno quattro casi della malattia tra Slovacchia e Ungheria. Le autorità di Bratislava hanno dichiarato lo stato di emergenza
La Slovacchia ha fatto scattare importanti misure di contenimento dell'afta epizootica, una patologia animale la cui diffusione ha portato le autorità a dichiarare lo stato di emergenza in tutto il Paese.
Un nuovo focolaio della malattia è stato individuato in Ungheria, a circa 15 chilometri dal confine slovacco, vicino a Bratislava.
Ai valichi di frontiera ungheresi sono stati installati tappeti di disinfezione, mentre i veterinari stanno monitorando la situazione sul campo e lo smaltimento degli animali infetti è in corso.
I nuovi focolai preoccupano Slovacchia e Ungheria
La malattia non si presentava in questa area geografica da circa mezzo secolo. Ora, questi nuovi episodi ravvicinati riaccendono le preoccupazioni per una patologia altamente contagiosa che si dava per scomparsa in Europa, fino ai contagi che hanno colpito dei capi di bestiame alle porte di Berlino lo scorso gennaio.
L'afta epizootica non è pericolosa per l'uomo, ma causa una sintomatologia importante in bovini, ovini, caprini e suini che dovessero contrarre il virus.
Intervenuto in una conferenza stampa, il ministro dell'Agricoltura slovacco Richard Takáč ha dichiarato che "in Ungheria è stata confermata la presenza di un'altra azienda agricola affetta dalla malattia virale dell'afta epizootica. Si trova a quaranta chilometri dalla prima azienda in cui il virus è stato individuato in Ungheria il 6 marzo".
Takáč ha anche confermato un quarto caso di malattia in un allevamento nel villaggio slovacco di Lúč na Ostrove.
Il presidente Peter Pellegrini ha invitato a rispettare rigorosamente le misure per evitare che i focolai esplodano in una vera e propria epidemia, che potrebbe provocare carenze di latte e carne.