L'ex presidente della Polonia e premio Nobel della Pace commenta gli sviluppi delle discussioni per il raggiungimento della pace tra Mosca e Kiev. Wales poi esorta i Paesi occidentali a creare "ombrelli protettivi"
In occasione del lancio del servizio in lingua polacca di Euronews a Varsavia, l'ex presidente della Polonia e premio Nobel per la pace Lech Walesa ha esortato le prossime generazioni a difendere la democrazia, avvertendo che populisti e demagoghi “incendieranno il mondo”.
Walesa ha parlato della lotta del popolo ucraino, che continua a sopportare il peso della guerra dopo più di tre anni di incessanti attacchi russa e ha espresso preoccupazione, avvertendo che costringere l'Ucraina a un accordo per raggiungere la pace potrebbe avere un prezzo deleterio.
“Temo che costringeranno l'Ucraina a fare un cattivo compromesso, solo che, a ben guardare, secondo i miei calcoli sarà uno spreco di 6-10 anni e poi tutto si ribalterà”, ha dichiarato Walesa a Euronews.
Walesa: azioni regressive da Putin e Trump
L'ex leader polacco ha anche sottolineato che l'Ucraina sta lavorando per far progredire la civiltà, criticando la Russia di Vladimir Putin e poi anche Trump, affermando che le loro azioni sono regressive e arretrate.
“Quello che l'Ucraina sta facendo è dovuto allo sviluppo della nostra civiltà, quello che la Russia e persino Trump stanno facendo è retrogrado, sta andando indietro nello sviluppo”., ha aggiunto il premio Nobel.
Walesa ha anche sottolineato la necessità che le difese europee si intensifichino per combattere la minaccia russa e impedire che la guerra si estenda a tutta la regione.
“Dobbiamo difenderci, dobbiamo creare ombrelli protettivi, ma solo perché lì ci sia spazio per la riflessione, perché ci sia un cambiamento sistemico e così via. Questo va fatto, non è una sconfitta o una vittoria, perché qui non ci saranno vincitori”, ha aggiunto il premio Nobel che ha poi sottolineato che l'ascesa dei populisti e dei demagoghi in Europa rappresenta una grave minaccia per la democrazia. Walesa ha infine esortato le prossime generazioni a farsi avanti e a difendere la democrazia e a lavorare duramente per proteggerla e mantenerla.