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Keir Starmer a Bruxelles per i colloqui di reset delle relazioni Regno Unito Ue

Il primo ministro britannico Keir Starmer ascolta durante un incontro con il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles, mercoledì 2 ottobre 2024.
Il primo ministro britannico Keir Starmer ascolta durante un incontro con il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen a Bruxelles, mercoledì 2 ottobre 2024. Diritti d'autore  Omar Havana/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Omar Havana/Copyright 2024 The AP. All rights reserved
Di Mared Gwyn Jones
Pubblicato il
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Secondo fonti diplomatiche, gli Stati membri dell'Ue potrebbero chiedere garanzie sui diritti di pesca prima di aprire la porta a cooperazione economica e di sicurezza più stretta con il Regno Unito

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Il primo ministro britannico Keir Starmer sarà lunedì a Bruxelles. Si tratta di un'altra dimostrazione di volontà politica di approfondire le relazioni con le autorità europee, come parte del suo "reset" post-Brexit.

Il vertice informale del Consiglio europeo a cui parteciperà segna la prima volta che un leader britannico si unisce a tutti i 27 leader dell'Ue da quando il Regno Unito ha formalmente interrotto i suoi legami con il blocco cinque anni fa.

Starmer incontrerà anche il segretario generale della Nato Mark Rutte.

Secondo un diplomatico dell'Unione, i colloqui di lunedì dovrebbero concentrarsi sugli "obiettivi politici generali" del "reset" dei legami Ue-Regno Unito promesso da Starmer.

Il governo laburista di Starmer, eletto lo scorso luglio dopo 14 anni di opposizione, ha migliorato il clima tra le due sponde della manica, ma piani concreti per una cooperazione più stretta non sono stati definiti.

Il primo ministro ha dato priorità a un "patto di sicurezza" di ampio respiro, che tocca aree come la difesa, la migrazione, la sicurezza energetica e le materie prime cruciali, e ha promesso di eliminare le barriere al commercio.

Le divergenze tra Regno Unito e Ue

I funzionari dell'Ue accolgono con favore i tentativi di riavvicinamento di Londra, ma vi sono indicazioni che gli Stati membri cercheranno di difendere i propri interessi nei futuri negoziati bilaterali, che dovrebbero prendere il via dopo un vertice Ue-Regno Unito previsto in primavera.

Un diplomatico dell'Unione, che ha chiesto di restare anonimo, ha suggerito che almeno due Stati membri chiederanno garanzie sui diritti di pesca come condizione preliminare a qualsiasi accordo.

"Il diplomatico ha detto che ci sono molte questioni diverse nei negoziati, citando un accordo veterinario che ridurrebbe le barriere al commercio, un accordo sulla mobilità dei giovani, la cooperazione energetica e i diritti di pesca come alcune delle molte questioni sul tavolo.

"Naturalmente c'è un'interconnessione tra tutti questi temi, perché alla fine la relazione è un pacchetto", ha aggiunto il diplomatico. "Non c'è da girarci intorno: anche la pesca è molto importante. Non c'è un compromesso diretto tra l'uno e l'altro, ma la Commissione dovrà mantenere un parallelo tra questi diversi settori".

Il Regno Unito vuole sia Washington che Bruxelles dalla sua parte

L'accordo sulla Brexit, noto come Accordo commerciale e di cooperazione (Tca), garantisce l'accesso reciproco ai pescatori del Regno Unito e dell'Ue nelle rispettive acque fino al giugno 2026, ma i diritti di pesca dopo tale data devono ancora essere negoziati.

L'Unione europea sta avviando un'azione legale contro il recente divieto imposto dal governo britannico ai pescherecci europei di pescare le anguille nelle sue acque per motivi ambientali, una decisione che secondo Bruxelles discrimina ingiustamente i pescatori danesi.

Si tratta del primo caso di arbitrariato nell'ambito dell'accordo sulla Brexit e sottolinea l'importanza simbolica della pesca nei rapporti post-Brexit tra l'Ue e il Regno Unito, nonostante rappresenti una piccola parte nelle rispettive economie.

Un accordo sulla mobilità dei giovani, che l'esecutivo dell'Ue ha proposto di negoziare nell'aprile dello scorso anno, è anche una delle richieste principali dell'Ue.

L'accordo renderebbe più facile per i britannici e gli europei tra i 18 e i 30 anni spostarsi oltre il confine tra Regno Unito e Unione Europea per studiare, lavorare e vivere, e potrebbe aprire la strada al Regno Unito per rientrare nel programma Erasmus.

In passato, però, i laburisti hanno respinto questa proposta, ritenendola troppo vicina a un ritorno alla libera circolazione, ancora sgradita a gran parte dell'elettorato britannico. Si ritiene tuttavia che il governo guidato dai laburisti stia studiando un accordo per alleggerire i requisiti amministrativi degli artisti che si esibiscono in tournée nell'Ue e nel Regno Unito e per riconoscere reciprocamente le qualifiche professionali.

La difesa elemento chiave nei negoziati tra Regno Unito e Ue

Parlando con Euronews, l'analista politico Peter Kellner ha affermato che la forza del Regno Unito nel campo della difesa e della sicurezza - in quanto potenza nucleare e forza armata sofisticata - potrebbe conferirgli potere negoziale nella ricerca di un migliore accesso al mercato unico.

"Immagino che la difesa e la sicurezza siano le carte che il Regno Unito potrebbe giocare per convincere l'Ue a impegnarsi in una discussione più seria su un commercio più stretto", ha detto Kellner.

La possibilità che il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump possa espandere le tariffe commerciali per colpire l'Europa e ridurre il sostegno di Washington all'Ucraina potrebbe anche costringere entrambe le parti ad accelerare i colloqui e a mettere da parte le loro differenze.

Il perno di Trump verso l'Asia e l'aggressiva politica di protezionismo commerciale stanno facendo apparire sempre più fragile la strategia della "Gran Bretagna globale" e potrebbero costringere Londra a rendere più urgenti gli sforzi per stringere i legami commerciali con l'Ue.

"Il Regno Unito vuole avere dalla sua parte sia Washington che Bruxelles", ha spiegato Kellner. "Ma potrebbero esserci anche questioni future, come le minacce di Trump di annettere la Groenlandia, in cui il Regno Unito sarà costretto a schierarsi".

"Questo potrebbe rivelarsi un momento critico per questo governo britannico che potrebbe avere profonde implicazioni per la sua stabilità, e forse anche oltre, per quanto riguarda il posto della Gran Bretagna nel mondo".

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