Nella Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto, il 27 gennaio, si ricordano i sei milioni di ebrei e altri milioni di vittime della persecuzione nazista durante la Seconda guerra mondiale
Lunedì ricorre l'80esimo anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, data che è stata designata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite come Giornata internazionale della memoria dell'Olocausto.
La comunità ebraica avverte dell'aumento dell'antisemitismo a livello globale. Il commissario per l'antisemitismo di Berlino, Sigmount Königsberg, afferma che l'odio contro gli ebrei è camaleontico e che in Germania non si sente più sicuro come 20 anni fa.
"Non ci sono più eventi ebraici, nemmeno un teatro di marionette ebraico per bambini, che non siano protetti dalla polizia", dice indicando la sicurezza in stile aeroporto a cui bisogna sottoporsi per entrare nella sinagoga dove è stato intervistato da Euronews.
All'inizio di questo mese un sondaggio del gruppo statunitense Anti-Defamation League ha rilevato che un adulto su dodici in Germania e il 46 per cento degli adulti in tutto il mondo hanno opinioni antisemite significative.
"Siamo sotto attacco - siamo attaccati dagli amici di Hamas, dall'estrema sinistra, dai cosiddetti antifascisti e dagli islamisti. Siamo attaccati anche dall'estrema destra. Gruppi politici che altrimenti si oppongono aspramente l'uno all'altro e addirittura si combattono l'un l'altro si uniscono nel loro antisemitismo. Questo sta accadendo qui con una veemenza e un'intensità che non abbiamo mai sperimentato prima. Questa è la realtà, ed è arrivata a un punto in cui diventa molto difficile. Ci sono persone che solo pochi anni fa mostravano apertamente la loro identità ebraica e che ora non lo fanno più", aggiunge Königsberg.
Königsberg afferma che i miti antisemiti sono sempre persistiti: "Per esempio ora si dice 'sionista' invece di 'ebreo', ma alla fine si tratta dello stesso pregiudizio", sostiene. Fa anche riferimento alle teorie cospirative che circondano la famiglia Rothschild.
Secondo il ministero degli Interni tedesco, il numero di attacchi antisemiti in Germania ha raggiunto un nuovo record nel 2024. Königsberg afferma che c'è stato un "massiccio assalto alla vita ebraica, in particolare a Berlino" dopo l'attacco a Israele da parte del gruppo militante Hamas il 7 ottobre 2023, a cui è seguita una guerra di 15 mesi che si è interrotta dopo il raggiungimento di un accordo di cessate il fuoco questo mese.
"La compiacenza della maggioranza della società, che si identifica come democratica, deve finire. Il male prospera quando le persone buone non riescono a contrastarlo. Permettere che l'odio sia incontrollato non fa che rafforzarlo. Quando coloro che diffondono l'odio non hanno limiti, si sentono incoraggiati a continuare".
Il ruolo dei social media
Königsberg dà in parte la colpa ai social media, dove i discorsi d'odio spesso non vengono controllati, soprattutto in seguito alla decisione di diverse società come X, gestita da Elon Musk, e Meta, gestita da Mark Zuckerberg, di ridurre gli sforzi di fact-checking. Questo porta anche a una polarizzazione della popolazione, come durante la pandemia, quando le falsità sugli ebrei e sul Covid-19 dilagavano sui social media.
"I social media amplificano questo pericolo riducendo argomenti complessi a brevi frasi e semplici slogan senza analisi approfondite o risposte significative. Questo è esattamente ciò che fa l'AfD (Alternativa per la Germania): offre soluzioni semplicistiche. Tuttavia, queste soluzioni sono superate, risalgono agli anni '40 e '50 e non riescono ad affrontare le complessità del XXI secolo", afferma.
Königsberg ritiene inoltre che i partiti estremisti capitalizzino su questo aspetto e rafforzino i pregiudizi sugli ebrei.
"L'AfD ha intensificato drasticamente il discorso politico, rendendo accettabili affermazioni che un tempo erano considerate indicibili perché offensive. La provocazione e lo scandalo sono diventati parte della strategia politica, dove l'obiettivo non sono le argomentazioni concrete, ma piuttosto il sensazionalismo".
Ma l'AfD è solo una parte del problema, secondo Königsberg.
"Il clima politico qui, ovviamente, si è notevolmente intensificato negli ultimi 15 anni. Non si tratta di uno sviluppo che si è verificato solo negli ultimi due anni, ma è peggiorato gradualmente per un periodo più lungo. Il discorso politico si svolge ormai raramente. Invece di scambiare argomenti, le persone si attengono rigidamente a posizioni predefinite, A o B, e nessuna delle due parti si impegna in un dialogo significativo", afferma.
Invita a una maggiore tolleranza e a far sì che entrambe le parti politiche si ascoltino con calma e riflettano. Königsberg ritiene che la capacità di vedere le cose dalla prospettiva degli altri sia "relativamente poco sviluppata in Germania".
Come possiamo eliminare l'antisemitismo
Per affrontare l'antisemitismo e i miti cospirativi ad esso associati, "dobbiamo rivolgerci alle persone a livello emotivo", afferma Königsberg, sottolineando che va seguita questa strada, sebbene sia impegnativa e richieda molte risorse.
"Questo sforzo richiede di affrontare le narrazioni antisemite non solo nelle storie familiari tradizionali, ma anche sui social media e sulle piattaforme internet. Queste piattaforme trasmettono contenuti antisemiti non filtrati in varie lingue - tedesco, inglese, francese, arabo e altre", spiega Königsberg.
"Internet è diventato un terreno fertile per l'odio. In passato, tali commenti potevano essere limitati a piccoli incontri in un pub, ad esempio, dove solo una manciata di persone li sentiva. Ora, un post su X o Instagram può raggiungere istantaneamente migliaia o decine di migliaia di persone. Anche se il contenuto non piace o non viene condiviso, viene comunque visto e questa visibilità è importante. La ripetizione sistematica rafforza le narrazioni antisemite", spiega.
La lotta ai discorsi d'odio richiede sforzi su più fronti, come l'educazione, le riforme dei media e la regolamentazione di Internet: "Un compito di Sisifo", conclude Königsberg, che richiede "sforzi immensi e lavoro continuo".
 
             
             
             
             
             
            