Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

EU DECODED: come bilanciare il diritto alla privacy con la lotta alla pedopornografia online?

EU DECODED: come bilanciare il diritto alla privacy con la lotta alla pedopornografia online?
Diritti d'autore  Euronews
Diritti d'autore Euronews
Di Isabel Marques da Silva
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

La pedopornografia è un problema dilagante e i reati commessi via Internet sono molto più difficili da combattere. L'UE sta rivedendo le sue norme nel tentativo di criminalizzare i comportamenti online e nel mondo reale.

PUBBLICITÀ

Si stima che un bambino su cinque sia vittima di reati sessuali online e offline e gli Stati membri dell'UE hanno fatto progressi con le norme volte a criminalizzare gli abusi alla fine del 2024. Ma non sono riusciti a trovare un accordo sui controlli per la condivisione di immagini online, che potrebbero avere un impatto sui diritti sulla privacy dei dati.

Gli eurodeputati e gli Stati membri stanno lavorando a due serie di norme: una è la Direttiva sugli abusi sessuali sui minori, che definirà i reati online come atti quali gli abusi sessuali in livestreaming e la condivisione di materiale pedopornografico, comprese le immagini generate dall'intelligenza artificiale.  

L'altra è la normativa sul Materiale relativo agli abusi sessuali sui minori, che stabilirà gli obblighi per le aziende che offrono servizi online, in particolare chat e messaggistica, dove spesso si commettono tali reati.

©
© Euronews

"La normativa obbligherebbe le piattaforme social e di messaggistica a rilevare ma anche a cancellare qualsiasi materiale pedopornografico in cui dovessero imbattersi, segnalandolo a un nuovo centro dell'UE. Questo potrebbe riguardare anche la scansione dei messaggi criptati, che finora era il modo più privato di comunicare online", afferma Romane Armangau, che segue l'iter legislativo per Euronews.

Trovare il giusto equilibrio tra la lotta contro questi reati e la protezione dei diritti alla privacy degli utenti di Internet è stato molto divisivo.

La crittografia è una barriera o una protezione?

©
© Euronews

L'accesso normativo ai messaggi criptati in canali come WhatsApp e Signal si sta rivelando molto controverso. I sostenitori di un’azione più incisiva contro gli abusi sessuali sui minori affermano che è fondamentale includere queste piattaforme.

"Bisogna sapere che due terzi dei messaggi contenenti materiale e rappresentazioni di abusi sessuali su minori sono condivisi attraverso la messaggistica privata. È un'area critica in cui si verificano i reati e non possiamo accettare di abbandonare i bambini in questo ambiente", sostiene Isaline Wittorski, di ECPAT International, un'organizzazione della società civile che lavora per porre fine agli abusi sessuali sui bambini.

D'altro canto, i sostenitori della privacy online affermano che potrebbe consentire la sorveglianza di massa da parte dei governi e l'hacking. "Gli esperti di crittografia sono tutti concordi nell'affermare che aprire o progettare backdoor è una pessima idea perché a un certo punto verrebbero usate da soggetti malintenzionati", afferma David Frautschy, della Internet Society, un'associazione che promuove lo sviluppo e l'uso aperto di Internet.

"Quindi, se si infrange questa tecnologia, si mettono in pericolo le comunicazioni delle persone, la possibilità di contattare la banca in modo sicuro, nonché la memorizzazione di file di dati che devono essere criptati perché le aziende hanno bisogno di sicurezza", aggiunge.

È necessario trovare una soluzione al più presto, poiché Europol e le autorità investigative nazionali sono in attesa di strumenti per combattere questi crimini. Un'attuale deroga alle norme sulla privacy consente ai fornitori online di individuare, segnalare e rimuovere volontariamente il materiale pedopornografico, ma scadrà nell'aprile 2026, per cui intanto bisogna trovare nuove regole.

La Polonia detiene la presidenza del Consiglio dell'UE nella prima metà del 2025 e pertanto guiderà i negoziati in corso sulla questione nel 2025

Guardate il video qui!

Giornalista: Isabel Marques da Silva

Produzione: Pilar Montero López

Produzione video: Zacharia Vigneron

Grafica: Loredana Dumitru

Coordinamento editoriale: Ana Lázaro Bosch e Jeremy Fleming-Jones

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Pornografia online, il Regno Unito impone la verifica dell’età: scatta la nuova legge sul web sicuro

Unione europea, carenza di farmaci critici: cosa prevede il Critical medicines act

L’UE riuscirà ad attuare la nuova legge sulla libertà di stampa?