Le mappe mostrano le truppe del Cremlino guadagnare terreno nella regione di confine tra Russia e Ucraina. Si consolida l'asse di Mosca con la Corea del Nord
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È un botta e risposta significativo: Viktor Orbán sostiene di aver proposto un cessate il fuoco a Natale e uno scambio di prigionieri su larga scala tra Russia e Ucraina durante la presidenza ungherese dell'Ue. Kiev smentisce: "Come sempre, la parte ungherese non ha discusso con l'Ucraina", ha lamentato Dmytro Lytvyne, consigliere della presidenza Ucraina, in una nota.
Orbán sarà domani ad Ankara per incontrare il presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Lo rende noto l'agenzia di stampa ungherese Mti, spiegando che durante l'incontro Erdogan e Orban discuteranno della ''attuale situazione internazionale, dei conflitti in Ucraina e in Medioriente, delle prospettive di pace e di diverse questioni riguardanti i rapporti tra Ungheria e Turchia''.
Sempre domani il presidente francese Emmanuel Macron proporrà a Varsavia al premier polacco Donald Tusk il dispiegamento di una forza di peacekeeping in Ucraina dopo la fine del conflitto. I due Paesi dovrebbero discutere dell'impiego di circa 40 mila uniità provenienti da diversi Paesi.
Asse Mosca Pyongyang
La Russia intende fornire alla Corea del Nord dei jet da combattimento nell'ambito della crescente partnership militare tra i due Paesi, secondo il comandante del Comando indo-pacifico degli Stati Uniti, l'ammiraglio Samuel Paparo.
Ha affermato che Pyongyang otterrà questo in cambio del dispiegamento di truppe in Russia per sostenere la guerra contro l'Ucraina.
L'Isw ha detto che Paparo ha notato che i soldati nordcoreani rimangono in zone di combattimento, probabilmente riferendosi alla regione di Kursk, ma non stanno ancora combattendo attivamente.
Gli analisti del sito web di monitoraggio DeepState Map hanno riferito martedì che le forze russe sono avanzate nella regione di Sumy, vicino al villaggio di confine di Oleksandriya. DeepState è un progetto di mappatura, indipendente ma con stretti legami con il Ministero della Difesa ucraino, ampiamente rispettato e considerato una delle fonti più affidabili di informazioni precise sui cambiamenti territoriali lungo la linea del fronte.
Le modifiche alla mappa mostravano che le forze russe occupavano circa 2 chilometri quadrati a Sumy e avanzavano nella regione di Kursk.
Le autorità della regione di Sumy, tra cui il capo dell'amministrazione militare Volodymyr Artyukh, hanno respinto le notizie secondo cui le forze russe avrebbero violato il confine, definendole "false" e descrivendole come disinformazione.
L'Isw non ha osservato alcuna prova di forze russe operanti all'interno o nelle vicinanze di Oleksandriya, ma conferma che le forze russe sono recentemente avanzate nella regione di Kursk.
Il Ministero della Difesa di Mosca, le forze armate russe hanno intanto liberato i due importanti villaggi di Darino e Plekhovo nella regione di Kursk, dove dall'agosto scorso è in atto un'invasione ucraina.
È salito a sei il bilancio delle vittime dell'attacco missilistico russo contro una clinica e un edificio a Zaporizhzhia, che ha causato anche 22 feriti (tra cui una bambina). Secondo quanto affermato su Telegram dal governatore regionale di Zaporizhzhia, Ivan Fedorov, i soccorritori sarebbero ancora al lavoro per salvare cinque persone da sotto le macerie.
Martedì notte, due donne sono state estratte vive e ora sono ricoverate in ospedale.
Orbán telefona a Putin, il Cremlino attacca gli Stati Uniti
Dopo aver parlato con il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, il premier ungherese Viktor Orbán ha avuto una conversazione telefonica di un'ora con il presidente russo Vladimir Putin per discutere di una possibile soluzione diplomatica in Ucraina.
"Queste sono le settimane più pericolose della guerra tra Russia e Ucraina. Stiamo compiendo ogni passo diplomatico possibile per sostenere il cessate il fuoco e i colloqui di pace", ha scritto Orbán su X.
Intanto, tramite la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, il Cremlino accusa gli Stati Uniti di mostrare "un desiderio maniacale di prolungare l'agonia del regime di Kiev", con l'invio di nuovi aiuti all'Ucraina.
Il presidente Joe Biden ha firmato una garanzia finanziaria a sostegno del prestito da 20 miliardi di dollari a Kiev. L'iniziativa fa parte dell'impegno del G7 di anticipare 50 miliardi di dollari di finanziamenti totali a Kiev garantiti dagli interessi futuri generati dai capitali russi congelati in Occidente.