La situazione riguarda da vicino anche i lavoratori italiani di Berco, di proprietà del gruppo metalmeccanico tedesco. Intanto, continua il corteggiamento di Fincantieri nei confronti della filiale marina di Thyssenkrupp
In futuro, la capacità produttiva di Thyssenkrupp sarà ridotta dagli attuali 11,5 milioni di tonnellate a 8,7-9 milioni di tonnellate all'anno, per adattarsi alla situazione del mercato.
Ciò sarà accompagnato da una significativa riduzione dei posti di lavoro. Entro il 2030 andranno persi circa 5mila posti di lavoro nella produzione e nell'amministrazione. Altri 6mila posti di lavoro potrebbero essere interessati dall'esternalizzazione a fornitori di servizi o dalla vendita.
Il sito di Kreuztal-Eichen, nella Renania settentrionale-Vestfalia, specializzato in ulteriori lavorazioni, verrò chiuso. Ma, secondo Thyssenkrupp, i licenziamenti devono essere evitati.
Secondo quanto riportato dai media, il gruppo sottolinea di voler offrire ai dipendenti prospettive a lungo termine. L'obiettivo delle misure è quindi quello di ottimizzare la rete di produzione e garantire la competitività.
La divisione acciaio di Thyssenkrupp impiega attualmente circa 27mila persone.
I licenziamenti in Italia
Il tema dei licenziamenti di Thyssenkrupp riguarda da vicino anche i lavoratori italiani, in particolare quelli di Berco, di proprietà del gruppo tedesco.
Poche settimane fa, Berco, presente a Copparo, nel ferrarese, ha deciso di ritirare la procedura di licenziamento collettivo per 480 lavoratori dell'azienda che era stata annunciata lo scorso ottobre.
Si tratta della più grande azienda metalmeccanica del territorio e conta a oggi 1200 dipendenti (nel 2013 erano 2800).
A inizio settimana, Berco ha poi presentato un'offerta di dimissioni volontarie agli operai, per la cifra di 57mila euro. La proposta al momento riguarda solo i dipendenti dell'azienda di Copparo e non quelli dell'unico altro stabilimento Berco in Italia, quello di Castelfranco Veneto.
L'interesse di Fincantieri
Intanto, continua il corteggiamento del gruppo italiano di cantieri navali Fincantieri nei confronti della filiale marina di Thyssenkrupp.
Mercoledì a Bloomberg Tv, l'ad Pierroberto Folgiero ha dichiarato: "Siamo disponibili a qualsiasi tipo di cooperazione".
Folgiero ha parlato dei vantaggi che si potrebbero ottenere attraverso un maggiore utilizzo di piattaforme di produzione congiunte con la filiale marina del gruppo tedesco.
Dal canto suo, Thyssenkrupp e il sindacato Ig Metall accolgono con favore le considerazioni sul consolidamento a livello nazionale ed europeo.
Ma un ulteriore accordo risulta al momento improbabile, poiché le risorse finanziarie di Fincantieri sono limitate dopo l'acquisizione dell'equipaggiamento sottomarino Uas dal gruppo di difesa Leonardo, avvenuta lo scorso maggio.