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Alluvione Spagna, sub trovano "cimitero" in parcheggio a Valencia: si temono decine di vittime

Persone che camminano verso Valencia dopo aver contribuito alle operazioni di pulizia in un'area colpita dalle inondazioni a Sedavi, 1 novembre, 2024
Persone che camminano verso Valencia dopo aver contribuito alle operazioni di pulizia in un'area colpita dalle inondazioni a Sedavi, 1 novembre, 2024 Diritti d'autore  Manu Fernandez/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Manu Fernandez/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il totale delle vittime delle inondazioni in Spagna è salito a 217. Sommozzatori al lavoro tra i cadaveri trovati nel parcheggio del centro commerciale di Aldaia. Vigili del fuoco a lavoro anche in un altro parcheggio sotterraneo. In tutta la zona di Valencia sono previste nuove precipitazioni

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Decine di sommozzatori e soccorritori in kayak sono riusciti a entrare nel parcheggio del centro commerciale Bonaire di Aldaia, a sud-ovest di Valencia, alla ricerca di vittime, dopo avere drenato per ore ore l'acqua che ha allagato il parcheggio dopo le disastrose piogge cominciate nei giorni scorsi.

Il parcheggio ha una capacità di 5.700 posti e il centro commerciale era in pieno funzionamento al momento della tragedia, nonostante i soccorritori non siano in grado di dire quante auto fossero sotto terra.

L'attenzione dei soccorritori si concentra anche a Sedaví, in un parcheggio a due piani con una superficie totale di 2.400 metri quadrati, e in un altro stazionamento sotterraneo a Benetusser, sempre nella regione di Valencia, dove si ritiene che decine di persone siano rimaste intrappolate.

La rabbia contro le autorità per i ritardi negli aiuti

Pedro Sánchez, ha chiesto il sostegno del Fondo europeo di solidarietà per aiutare la sua nazione a riprendersi da quella che, a suo dire, è la più grave inondazione che il continente abbia mai visto in questo secolo.

Sánchez è stato contestato domenica a Paiporta, in provincia di Valencia, dove ha accompagnato Felipe VI e la regina Letizia. "La priorità del governo e' salvare vite umane, recuperare i corpi delle persone uccise dalla Dana", il fenomeno atmosferico che ha causato piogge tanto violente, "e impegnarsi nella ricostruzione della provincia di Valencia e di tutte le zone della Spagna danneggiate" ha detto Sanchez nella sua prima apparizione pubblica dopo gli incidenti a Paiporta.

Il ministro dell'Economia spagnolo, Carlos Cuerpo, ha dichiarato che il Consorzio di compensazione assicurativa sta valutando i danni dell'alluvione per risarcire il prima possibile. In soli quattro giorni sono state ricevute più di 35.800 domande di risarcimento danni.

“Ci aspettiamo che i primi pagamenti inizino ad arrivare entro la fine della prossima settimana”, ha dichiarato Cuerpo.

Oltre ai risarcimenti, l'enorme numero di vittime - che rende le inondazioni il disastro naturale più letale in Spagna a memoria d'uomo - ha sollevato interrogativi su come ciò sia potuto accadere in un Paese dell'Unione europea che eccelle nella sicurezza pubblica.

Alcuni legislatori dell'opposizione in Spagna hanno criticato il governo di Madrid per il ritardo nell'avvisare la popolazione delle inondazioni e nell'inviare le squadre di soccorso. Ma in numerose interviste concesse alle emittenti spagnole e nei post pubblicati sui social media questa settimana, i residenti della regione di Valencia hanno messo in dubbio anche la preparazione da parte degli enti locali.

Il governo regionale, in particolare, è stato criticato per non aver inviato avvisi di alluvione ai telefoni cellulari delle persone fino alle 20 ora locale di martedì, quando diverse città e villaggi erano già allagati da ore.

A tamponare l'emergenza e il risentimento hanno pensato migliaia di volontari arrivate dal resto della Spagna e dall'estero che, dopo avere portato viveri e rimosso fango nelle zone alluvionate nei primi giorni, hanno dovuto lasciare le zone alluvionate su richiesta delle autorità per facilitare l'intervento di militari e altre forze di soccorso.

Il governo ha inviato migliaia di soldati nelle zone colpite

Il governo ha inviato sul posto di circa duemila militari per sostenere il lavoro dei soccorritori, secondo quanto indicato dalla ministra della Difesa spagnolo Margarita Robles all'emittente statale TvE.

Il primo ministro Sanchez ha annunciato che a breve il totale - tra soldati e agenti delle forze dell'ordine - raggiungerà le 10mila unità.

Le condizioni meteorologiche continuano a rimanere critiche in alcune aree della Spagna, per le quali sono stati diramati avvisi di piogge intense. Questo rende difficoltose le operazioni di soccorso e quelle di ricerca dei dispersi, che si aggirano sui 2mila secondo una prima stima delle autorità.

Volontari che aiutano a ripulire le aree colpite dall'alluvione a Sedavi, 1 novembre 2024
Volontari che aiutano a ripulire le aree colpite dall'alluvione a Sedavi, 1 novembre 2024 Manu Fernandez/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.

In Spagna 2,7 milioni di persone vivono in aree a rischio di inondazioni

L'Agenzia meteorologica statale (Aemet) ha emesso un'allerta pioggia per le aree delle regioni di Valencia e Castellón, dove molte comunità stanno ancora soffrendo per le inondazioni, e per quella di Almeria. Sebbene non si prevedano precipitazioni intense come quelle di martedì, gli esperti hanno avvertito che potrebbero rappresentare un nuovo rischio di inondazioni, poiché il terreno è già saturo.

Le precipitazioni potrebbero raggiungere i 150 litri per metro quadrato in 12 ore nella giornata di domenica. Si prevede pioggia di 50 litri per metro quadrato in un'ora sulla costa meridionale di Valencia e di poco inferiore nella parte centro-settentrionale, a Castellon. È stata diramata un'allerta arancione anche per diverse zone della Catalogna e della Murcia.

Più in generale, la tragedia di Valencia deve portare ad una riflessione ampia. Non soltanto sulla necessità di mitigare i cambiamenti climatici ma anche sul modo in cui è stato sfruttato il territorio: un'analisi pubblicata dal quotidiano El Pais rivela infatti che 2,7 milioni di persone vivono attualmente in aree a rischio di inondazioni.

Il peso del riscaldamento globale nei fenomeni meteorologici estremi

Le piogge torrenziali che hanno colpito in particolare la regione di Valencia sono state di un'intensità senza precedenti. In poche ore, in alcune zone, è sceso lo stesso quantitativo di acqua che normalmente è atteso in un anno intero. In breve, le strade si sono trasformate in fiumi e la furia delle correnti ha trascinato con sé tutto ciò che ha trovato. I danni in molte comunità sono simili a quelli a cui si assiste dopo il passaggio di un uragano o dopo uno tsunami.

A rendere così estremo il fenomeno meteorologico, secondo gli esperti, sono state le conseguenze dei cambiamenti climatici. Il riscaldamento climatico in atto, provocato in gran parte dalla combustione di carbone, petrolio e gas, fa sì che ogni anno le temperature dei mari siano sempre più elevate.

Nel corso dell'estate appena conclusa, in alcune porzioni del Mediterraneo occidentale l'acqua ha sfiorato i 30 gradi centigradi. Ciò aumenta la quantità di umidità rilasciata in atmosfera, e rende più forte il contrasto in caso di discese di aria fredda dalle latitudini polari: il "carburante" perfetto per rendere devastanti le tempeste. Non a caso, gli scienziati da anni spiegano che il riscaldamento globale aumenterà nel prossimo futuro la violenza e la frequenza dei fenomeni estremi come quello che ha colpito la Spagna.

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