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L'Ungheria chiede al Parlamento Ue la revoca dell'immunità a Ilaria Salis

L'eurodeputata di Avs Ilaria Salis durante il suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo, Strasburgo, 9 ottobre 2024
L'eurodeputata di Avs Ilaria Salis durante il suo discorso alla plenaria del Parlamento europeo, Strasburgo, 9 ottobre 2024 Diritti d'autore  Ilaria Salis/Instagram
Diritti d'autore Ilaria Salis/Instagram
Di Michela Morsa
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha confermato di aver ricevuto dalle autorità ungheresi la richiesta di revoca dell'immunità all'eurodeputata di Avs, che l'ha definita una ritorsione per le sue critiche al primo ministro Viktor Orbán

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L'Ungheria ha chiesto al Parlamento europeo la revoca dell'immunità a Ilaria Salis. Lo hanno annunciato gli eurodeputati ungheresi del partito del primo ministro Viktor Orbán, Fidesz, durante la sessione plenaria in corso a Strasburgo. La conferma è arrivata anche dalla stessa Salis e dalla presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola.

"Ho ricevuto la richiesta delle autorità competenti in Ungheria per la revoca dell'immunità parlamentare di Ilaria Salis. La richiesta è stata inoltrata alla commissione Affari giuridici", ha dichiarato Metsola prima dei voti in plenaria.

Salis era stata eletta a giugno al Parlamento europeo con Alleanza verdi sinistra proprio per sfruttare l'immunità parlamentare - che non permette, a meno di flagranza di reato, di restringere la libertà di un eurodeputato o di processarlo - per liberarla dal carcere ungherese in cui era detenuta da 15 mesi in condizioni disumane.

L'eurodeputata e attivista antifascista è accusata di aver aggredito fisicamente dei neonazisti a una manifestazione di estrema destra a Budapest nel febbraio del 2023 - accusa che ha sempre respinto - e rischia fino a 24 anni di carcere, una pena che è stata giudicata da molti motivata politicamente data l'entità limitata del presunto reato.

Con un comunicato stampa Salis ha definito la richiesta di revoca dell'immunità una ritorsione per le sue critiche a Orbán in un discorso del 9 ottobre al Parlamento europeo e ha chiesto che l'emiciclo la difenda. "Non è una coincidenza che la trasmissione della richiesta al Parlamento sia avvenuta il 10 ottobre, il giorno successivo al mio intervento in plenaria sulla presidenza ungherese, quando ho criticato duramente l'operato di Orbán. Evidentemente, i tiranni faticano a digerire le critiche", ha scritto l'eurodeputata di Avs sui suoi profili social.

"Come ho già detto più volte - continua Salis -, auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani senza cedere alla prepotenza di una 'democrazia illiberale' in deriva autocratica che, per bocca anche dei suoi stessi governanti, in diverse occasioni mi ha già dichiarato colpevole prima della sentenza".

"Non sussistono le condizioni minime affinché in Ungheria possa svolgersi un processo giusto. Né per me, né per Maja (un'attivista antifascista tedesca con cui Salis ha condiviso la cella, ancora detenuta a Budapest, ndr), né per nessun oppositore politico, tantomeno se antifascista. Abbiamo già dimostrato cosa può la solidarietà. È tempo di mobilitarsi di nuovo, in nome dell'antifascismo, della democrazia e di una vera giustizia", conclude.

Le reazioni alla richiesta di revoca dell'immunità a Salis

"Il fatto che tu ti comporti come se fossi una specie di vittima non è solo sconcertante, ma anche assolutamente disgustoso. Vorrei chiarirlo ancora una volta: non sei stata arrestata per le tue 'opinioni politiche', sei stata arrestata e processata per episodi di aggressione armata contro innocenti cittadini ungheresi! Tutta questa farsa è una barzelletta, non sei una democratica e non sei un martire. Sei una comune delinquente".

Questa la replica su X del portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs al comunicato stampa diffuso da Ilaria Salis sui suoi social. Non molto diverso il commento sotto il post dell'eurodeputata italiana di András László, europarlamentare di Fidesz: "[...] Lei è una vergogna per il Parlamento europeo e per l'Italia. Lei è una codarda per non essersi assunta la responsabilità e per essersi nascosta dietro la sua immunità".

Dalla sinistra italiana è arrivata invece la piena solidarietà a Salis. "Ribadiamo la nostra piena solidarietà a Ilaria e auspichiamo che il Parlamento europeo respinga questa richiesta consapevoli del fatto che in Ungheria non sussistono le condizioni per un processo giusto ed equo", hanno affermato Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli di Avs.

La segretaria del Partito democratico Elly Schlein ha parlato di accanimento. "È un accanimento. Il Parlamento europeo l'affronterà e il Partito democratico voterà contro".

L'iter di revoca dell'immunità

La richiesta ungherese non avrà effetti immediati. L'iter, infatti, è piuttosto lungo e potrebbe richiedere diversi mesi. La richiesta deve essere prima valutata dalla presidente del Parlamento, poi da una commissione competente, appunto quella degli Affari giuridici, che poi trasmette il suo parere all'Assemblea, che alla prima plenaria disponibile adotta una decisione con un voto a maggioranza semplice.

La commissione può rigettare la richiesta di revoca, può approvarla o può anche accoglierla solo parzialmente, permettendo all'autorità competente di procedere con il processo ma non di applicare una misura cautelare.

La commissione giuridica non esamina la colpevolezza o meno dell'eurodeputato né si esprime sulla pertinenza del procedimento giudiziario. Si limita a stabilire se la necessità di salvaguardare l'indipendenza dell'Europarlamento possa costituire un ostacolo per il processo. Così come non esamina i meriti relativi dei sistemi giuridici e giudiziari nazionali: presunte carenze dei sistemi giudiziari nazionali non possono essere usate per giustificare una decisione di non revocare o di difendere l'immunità di un eurodeputato.

Il botta e risposta tra Salis e Orbán al Parlamento Ue il 9 ottobre

Il discorso a cui fa riferimento Salis è il suo intervento durante la presentazione alla plenaria del Parlamento europeo della presidenza ungherese del Consiglio dell'Ue del 9 ottobre.

Conosco l'Ungheria dai suo luoghi più bui: dalla prigione” aveva esordito Salis, parlando proprio di fronte a Orbán. “La presidenza di turno del Consiglio Ue da parte di questo governo ungherese è altamente inappropriata. L'Europa unita è nata sulle ceneri della sconfitta del nazifascismo, come progetto di cooperazione internazionale. Ed è un po' un paradosso avere una presidenza guidata da qualcuno il cui obiettivo è smantellare l'Ue in nome del nazionalismo” aveva continuato l'eurodeputata italiana, elencando le violazioni dello Stato di diritto in corso in Ungheria.

Alla fine del dibattito, Orbán aveva replicato a diversi interventi accusando gli eurodeputati che lo avevano criticato di “fare propaganda”. “Trovo assurdo che qui al Parlamento europeo, in plenaria, dobbiamo ascoltare tutti insieme un intervento sullo stato di diritto dall'onorevole Salis, che ha picchiato con sbarre di ferro persone pacifiche nelle strade di Budapest. E viene qui a parlare di stato di diritto: non è assurdo?” aveva dichiarato Orbán tra applausi e fischi.

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