Via allo scrutinio in Moldova, dove i cittadini hanno votato per le elezioni presidenziali e per decidere se inserire o meno l'adesione all'Ue come obiettivo nella Costituzione. Con il 97 delle schede scrutinate sì e no separati da una manciata di voti, Maia Sandu avanti con il 41%
Doppia chiamata alle urne per la Moldova, dove i cittadini hanno votato domenica per le elezioni presidenziali e per decidere se sancire nella Costituzione l'obiettivo di aderire all'Unione europea.
Secondo di dati diffusi dalla Commissione Elettorale Centrale (Cec), è testa a testa tra 'sì'' e 'no' all'ingresso del Paese in Unione Europea. Con il 98,38 per cento delle schede scrutinate, i 'si'' e i 'no' all'Ue sono divisi solo da una manciata di voti. Il sito della Cec porta entrambe le opzioni vicinissime al 50 per cento. I contrari sono 730.664 (49,93%), mentre i favorevoli sono 732.780 (50,07%).
Nella corsa alla presidenza, l'attuale capo di Stato Maia Sandu, 52 anni, punta a un secondo mandato e risulta per ora favorita rispetto agli altri dieci candidati. Le proiezioni la vedono in testa con il 41,91 per cento contro il 28,95 per cento del suo principale avversario, il candidato filorusso Alexandr Stoianoglo.
I seggi si sono chiusi alle 21:00 (ora locale, 20:00 in Italia) nella capitale, Chișinău. Il tasso di affluenza generale è stato del 51,4 per cento, secondo i dati della Commissione elettorale. Almeno un terzo degli elettori si era già recato alle urne entro il pomeriggio, scongiurando così i timori su un mancato raggiungimento del quorum, fissato al 33,33 per cento.
L'ingerenza russa sulle elezioni in Moldova
Oltre alle numerose denunce di casi di ingerenza russa da parte delle autorità moldave, come il caso dei 14 milioni di euro di fondi russi versati direttamente sui conti di 130mila moldavi nel tentativo di comprare i loro voti, sono arrivate anche le accuse degli Stati Uniti.
Lo scorso mercoledì il portavoce del Consiglio alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby ha dichiarato che "la Russia sta lavorando attivamente per sabotare le elezioni della Moldova e la sua integrazione europea". Negli ultimi mesi, Mosca "ha dedicato milioni di dollari per influenzare le elezioni presidenziali della Moldova".
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che Mosca "respinge categoricamente" le accuse.