Le forti piogge hanno causato inondazioni in diversi centri urbani e nelle campagne delle zone centrali e meridionali della Bosnia-Erzegovina. Colpita anche la Crozia
Almeno 14 persone sono morte nel nubifragio che ha investito la Bosnia-Erzegovina nella notte. Le forti piogge hanno causato inondazioni in diversi centri urbani e nelle campagne delle zone centrali e meridionali del Paese.
Diverse persone risultano ancora disperse e l'esercito è sul posto per le operazioni di soccorso.
Le autorità delle città di Jablanica e Kiseljak hanno dichiarato che si sono registrate interruzioni nell'erogazione della corrente elettrica e i telefoni cellulari hanno perso il segnale. La stazione dei vigili del fuoco di Jablanica avverte che la città è completamente inaccessibile perché le strade e le linee ferroviarie sono chiuse.
A Jablanica, città a circa 80 km a sud-ovest della capitale Sarajevo, numerose abitazioni sono state travolte dalla furia dell'acqua. Particolarmente colpito anche il villaggio di Luka dove diverse case sono state parzialmente sommerse dall'acqua piovana.
Emergenza maltempo anche a Konjic, e nel centro di Kiseljak, nella Bosnia centrale. Il sindaco di Kiseljak, Mladen Mišurić Ramljak, ha definito l’alluvione un “diluvio di proporzioni bibliche”.
Forti piogge e forti venti sono stati segnalati anche nella vicina Croazia, dove sono state chiuse diverse strade e la capitale, Zagabria, si sta preparando per lo straripamento del fiume Sava.