Il Pontefice è intervenuto a Trieste in occasione della Settimana sociale dei cattolici. All'Angelus il Papa ha invitato ancora una volta "a pregare per la pace per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Isrele, per il Sudan e Myanmar". E ha detto: "L'indifferenza è un cancro per la democrazia"
L'abbraccio di una città per Papa Francesco. Trieste ha accolto il Pontefice in occasione della Settimana sociale dei cattolici. All'Angelus il Papa ha invitato ancora una volta "a pregare per la pace per la martoriata Ucraina, per la Palestina e Isrele, per il Sudan e Myanmar e ogni popolo che soffre per la guerra".
Prima della benedizione, che ha concluso l'incontro, Francesco ha salutato i fedeli accorsi numerosi in piazza Unità e ha fatto un cenno al crocevia triestino: "Trieste è una porta aperta ai migranti e a tutti coloro che fanno più fatica - ha detto il Pontefice - è una di quelle città capaci di far incontrare le genti perchè è un porto importante e poi perchè si trova all'incrocio tra Italia, Europa centrale e Balcani. (...) La ocmunità ecclesiale deve saper coniugare l'apertura e la stabilità, l'accoglienza e l'identità (...) ma senza compromessi sulla dignità umana".
Rivolgendosi a oltre 900 delegati di diocesi e associazioni di tutta Italia, il Papa ha lanciato un appello per un processo democratico che coinvolga le persone e le comunità.
Francesco ha parlato anche dello stato globale della democrazia e del suo funzionamento e si è detto preoccupato per l'esiguo numero di persone che votano. Ha definito l'indifferenza e la non partecipazione un cancro per la democrazia.
Al termine della visita, Papa Francesco è partito con un elicottero dell'aeronautica italiana, lo stesso che lo ha portato a Trieste dal Vaticano.