Giovani, i più poveri d'Europa in Romania: l'Italia fa meglio di Francia e Germania

Manifestanti e sindacalisti sventolano la bandiera rumena davanti alla sede del governo a Bucarest chiedendo aumenti di stipendi e pensioni (20 ottobre 2022)
Manifestanti e sindacalisti sventolano la bandiera rumena davanti alla sede del governo a Bucarest chiedendo aumenti di stipendi e pensioni (20 ottobre 2022) Diritti d'autore Andreea Alexandru/Andreea Alexandru
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Di Gabriele Barbati
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I giovani più poveri e a rischio di esclusione sociale in Europa sono in Romania. Secondo i dati Eurostat, tra i 15 e i 29 anni, l'Italia dà più opportunità della media Ue. Meglio di Francia, Germania e Spagna

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I giovani romeni sono quelli più a rischio povertà ed esclusione sociale in Europa, con un tasso del 25,4 per cento, rispetto a una media continentale per la fascia d'età 15-29 anni del 6,1 per cento. 

Lo rivelano i dati pubblicati questo mese (con riferimento al 2022) da Eurostat, che indica come l'Italia vada meglio dei maggiori Paesi Uegravati dal calo della crescita economica e dell'occupazione

L'Unione Europea calcola il tasso di deprivazione materiale e sociale sulla base di tredici parametri, tra cui: la possibilità di consumare pasti sostanziosi almeno tre volte a settimana, avere accesso a una connessione internet o essere nelle condizioni materiali per concedersi del tempo libero.

I giovani in Francia e Germania sono più poveri degli italiani

Nel 2022 un totale di 17.4 milioni di giovani europei versava in condizioni di reddito e di vita considerate rischiose. Gli analisti attribuiscono le particolari difficoltà della Romania ai salari bassi e alle scarse politiche sociali del governo di Bucarest.

Sul podio dei peggiori, tra i 27 dell'Unione Europea più Norvegia e Svizzera, figurano la Bulgaria con il 18,6 per cento e la Grecia al 14,9 per cento. 

L'Italia con un tasso del 3,7 per cento si piazza al 17simo posto ma davanti a Spagna (6,2), Francia (6,3) e Germania (6,5). Dodici nazioni virtuose vantano un tasso sotto il 3 per cento tra cui: Austria, Croazia, Lussemburgo e Polonia.

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