Mercoledì l'Unione europea ha aggiunto alla lista delle sanzioni la società russa PJSC Alrosa, la più grande produttrice di diamanti al mondo, e il suo amministratore delegato, Pavel Alekseevich Marinychev
La PJSC Alrosa, di proprietà dello Stato russo, rappresenta oltre il 90% di tutta la produzione russa di diamanti, un flusso di entrate molto prezioso per il Cremlino.
L'Ue ha dichiarato mercoledì che Alrosa e il suo amministratore delegato Marinychev sono stati aggiunti all'elenco delle persone e delle entità sanzionate per "azioni che minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell'Ucraina".
"L'azienda costituisce una parte importante di un settore economico che fornisce entrate sostanziali al governo della Federazione Russa", ha aggiunto.
Da quando la Russia è entrata in Ucraina con le sue truppe nel febbraio 2022, sono state imposte sanzioni Ue a circa 1950 aziende e persone.
L'inclusione di Alrosa nella lista delle sanzioni fa seguito alla decisione presa dal blocco europeo a dicembre di vietare l'importazione, l'acquisto o il trasferimento di diamanti naturali e sintetici dalla Russia.
Il divieto faceva parte dell'atteso 12° pacchetto di sanzioni contro Mosca dall'invasione dell'Ucraina.
Il divieto di importazione entrerà in vigore il 1° marzo e riguarderà inizialmente i diamanti e i gioielli provenienti dalla Russia, per poi estendersi ai diamanti coltivati in laboratorio e agli orologi contenenti diamanti a partire dal 1° settembre.
Il divieto fa parte di un più ampio sforzo coordinato dai Paesi del G7 per soffocare ulteriormente le entrate dello Stato russo nel tentativo di ostacolare i suoi sforzi bellici in Ucraina.
La mossa arriva dopo che la Russia ha intensificato i suoi attacchi alle città ucraine nel periodo di Capodanno.
Martedì, Kiev e Kharkiv sono state bersaglio di una nuova ondata di attacchi missilistici e di droni: i funzionari ucraini hanno dichiarato che almeno cinque civili sono stati uccisi.
Questo ha fatto seguito all'attacco aereo ucraino contro la città russa di Belgorod, che il presidente russo Putin ha giurato non sarebbe rimasto impunito.
Invece, Volodymyr Zelensky ha risposto ai pesanti bombardamenti promettendo che la Russia "risponderà" per le vite perse.
Anche i leader dell'Ue hanno reagito duramente all'ondata di nuovi attacchi: il diplomatico di punta del blocco, Josep Borrell, ha dichiarato a mezzo social che "la Russia dovrà rispondere dei suoi crimini di guerra".