La corsa alla guida della Banca europea per gli investimenti

Nadia Calviño, Daniele Franco e Margrethe Vestager
Nadia Calviño, Daniele Franco e Margrethe Vestager Diritti d'autore AP, Council of the EU
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Di Mared Gwyn JonesVincenzo Genovese
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Cinque candidati concorrono per diventare il prossimo presidente della Bei, che fornisce finanziamenti per progetti di respiro europeo. Calviño e Vestager in pole position, c'è anche un italiano

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Le favorite sono due: la ministra dell'Economia****Nadia Calviño e la commissaria europea alla Concorrenza****Margrethe Vestager. Ma in lizza ci sono pure l'ex ministro dell'Economia italiano Daniele Franco e due vice-presidenti della Bei: la polacca Teresa Czerwińska e lo svedeseThomas Östros.

A decidere saranno i ministri dell'Economia e delle Finanze dell'Unione, che discuteranno le candidature venerdì 15 settembre a Santiago de Compostela, in Spagna, prima di esprimere il loro voto durante una riunione del Consiglio di amministrazione della Bei prevista nelle prossime settimane.

I voti non sono tutti uguali, perché le quote dei 27 dipendono dal prodotto interno lordo al momento dell'accesso. Francia e Germania, i cui pareri hanno un peso maggiore, non hanno ancora appoggiato apertamente nessuno dei candidati e la corsa appare quanto mai incerta. 

Margrethe Vestager

Virginia Mayo/Copyright 2023 The AP. All rights reserved
Margrethe VestagerVirginia Mayo/Copyright 2023 The AP. All rights reserved

Con il suo lavoro da commissaria alla Concorrenza, Vestager si è guadagnata una reputazione globale come spina nel fianco per le Big Tech. Durante i nove anni trascorsi come capo dell'antitrust dell'Unione, ha inflitto multe salate alle più grandi aziende del mondo per aver abusato della loro posizione dominante sul mercato.

La liberale danese è attualmente in congedo non retribuito dalla Commissione europea per presentare la sua candidatura alla presidenza della Bei, mentre i commissari Didier Reynders e Věra Jourová si occuperanno dei suoi portafogli: concorrenza e digitale.

Vestager ha dichiarato che assumerà "più rischi" in questo ruolo, sostenendo decisioni celerate per consentire alla banca di finanziare la ricostruzione dell'Ucraina mentre la guerra è ancora in corso.

"Sto cercando di ottenere dalla governance della banca un mandato che la renda più veloce, perché possa essere ancora più rilevante", ha dichiarato al Financial Times.

Nonostante la sua famiglia politica, Renw Europe, ne appoggi la candidatura, è improbabile che Vestager ottenga il sostegno del presidente francese Emmanuel Macron. Di recente è stata costretta a ritirare la nomina di un'esperta statunitense come capo economista del suo dipartimento proprio in seguito a una furiosa reazione da parte del governo di Parigi, molto critico sull'influenza delle grandi aziende degli Stati Uniti sulla politica comunitaria.

Al 2019 risale invece la decisione di Vestager di bloccare una fusione ferroviaria tra la francese Alstom e la tedesca Siemens, che avrebbe irritato l'Eliseo.

Ultimo punto di attrito: i finanziamenti per l'energia nucleare, sostenuti dal commissario francese al mercato interno Thierry Breton e difficilmente accettabili per Vestager.

Nadia Calviño

Council of the EU
Nadia CalviñoCouncil of the EU

La ministra dell'Economia spagnola Nadia Calviño è forse al momento la candidata con più appoggio. Ha dichiarato che la Bei ricopre un ruolo sempre più importante, visti gli attuali alti tassi di interesse e l'urgente necessità di maggiori investimenti nell'economia pulita.

Ex direttrice generale dei dipartimenti Bilancio e Concorrenza della Commissione europea, Calviño è passata da Bruxelles a Madrid nel 2018 per diventare ministra nel governo di di Pedro Sánchez e da allora ha scalato i ranghi del governo fino alla vice-presidenza, ottenuta nel 2021

Ha guidato l'economia spagnola durante le fasi turbolente della pandemia da Covid19 e della guerra in Ucraina e dal 2021 presiede il comitato finanziario del Fondo monetario internazionale.

Ma in passato è uscita sconfitta in due situazioni simili: nel 2019 si è ritirata dalla corsa alla guida del Fmi e nel 2020 ha perso contro Paschal Donohoe la sfida per presiedere l'Eurogruppo, il consesso che riunisce i Ministri delle finanze dei venti Stati membri con l'Euro.

Oggi però Calviño ha il vantaggio di ospitare i ministri delle Finanze del blocco - ai quali spetta la decisione finale sulla nomina - la prossima settimana proprio nella sua terra d'origine, la Galizia e di sfruttare l'influenza della presidenza spagnola di turno dell'Ue.

Daniele Franco

Alberto Pizzoli/AFP
Nadia CalviñoAlberto Pizzoli/AFP

Il candidato italiano è Daniele Franco, ex ministro dell'Economia nel gocverno di Mario Draghi.

All'inizio della sua carriera ha lavorato anche presso la Commissione europea come consulente economico, prima di tornare nel settore bancario in Italia e diventare Direttore generale della Banca d'Italia tra il 2020 e il 2021.

Franco ha recentemente smentito le voci secondo cui Giorgia Meloni avrebbe riconsiderato la sua nomina, assicurando di essere il candidato ufficiale del governo.

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"La Bei svolge un ruolo importante per i Paesi europei e lo farà ancora di più in futuro, indipendentemente da chi ricoprirà questo ruolo", ha dichiarato. La sua candidatura potrebbe emergere come alternativa "di minoranza", nel caso in cui né Calvino né Vestager raggiungano sufficiente consenso.

Teresa Czerwińska

Virginia Mayo/Copyright 2019 The AP. All rights reserved
Teresa CzerwińskaVirginia Mayo/Copyright 2019 The AP. All rights reserved

La terza donna in lizza è la polacca Teresa Czerwińska, attualmente una dei vicepresidenti della Bei, incaricata di supervisionare le operazioni della banca in Ucraina, che ha invitato l'Ue a procedere rapidamente al finanziamento della ricostruzione del Paese.

"Anche se la guerra continua, i fondi per la ricostruzione devono arrivare. Perché la ripresa non può aspettare. Perché la gente non può aspettare".

Czerwińska è stata ministro delle Finanze polacco fino a un rimpasto di governo del 2019, dopo aver espresso scetticismo sui programmi di spesa sociale del governo guidato dal partito Diritto e Giustizia (PiS).

La sua nomina segnerebbe una svolta nella lunga tradizione del blocco di nominare economisti provenienti dai Paesi dell'Europa occidentale per i ruoli di primo piano in ambito finanziario.

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Thomas Östros

European Investment Bank
Thomas ÖstrosEuropean Investment Bank

Anche la Svezia ha candidato un attuale vicepresidente della Bei, Thomas Östros.

Nato in una cittadina a oltre mille chilometri a nord di Stoccolma, figlio di un operaio specializzato in esplosivi e di una casalinga, Östros è entrato nel parlamento svedese nel 1994 tra le fila dei socialdemocratici. 

Ha maturato esperienza di governo come ministro degli Affari fiscali, dell'Istruzione e dell'Industria in vari governi tra il 1996 e il 2004, prima di ricoprire altri incarichi presso l'Associazione dei banchieri svedesi e il Fondo monetario internazionale.

Östros è un convinto sostenitore degli investimenti green e della decisione storica della Bei di non finanziare più i progetti legati ai combustibili fossili.

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