La Bussola strategica di Bruxelles ed altri 500 milioni di aiuti militari a Kiev

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Diritti d'autore Olivier Matthys/Associated Press
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L'alto rappresentante della politica estera europea ha annunciato una fase più operativa del coordinamento strategico dell'Unione e l'incremento degli aiuti militari all'Ucraina. Altri 500 miliondi di euro in armamenti

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I ministri degli Esteri dell'UE si sono accordati per rifornire l'Ucraina di armi e materiale bellico del valore di altri 500 milioni di euro attraverso il Fondo europeo per la pace.

L'alto rappresentante comunitario per la politica Estera Jospe Borrell ha riaffermato l'unanimità dei ministri degli Esteri europei nel rinforzare il sostegno finanziario, umanitario e militare all'Ucraina aggredita dall'esercito russo. Ma intanto c'è il varo più organi della Bussola strategica, cioè un coordinamento per l'azione collettiva dell'Europa anche e soprattutto in situazioni di crisi. Per Borrell l'Europa deve essere più coordinata sotto ogni profilo e deve farlo in modo complementare a quella che è l'azione della NATO. Si è pralato in sostanza di una spesa militare pari al 5% del Pil. Se si calcolano le spese militari globali di tutti i paesi comunitari si raggiunge la somma di 200 miliardi di euro annui, quindi una spesa 4 volte superiore a quella della Russia, tuttavia gli eserciti europei sono snoo veramente coordinati fra loro. Per Borrell bisogna attivare un coordinamento continentale che consenta di integrare le forze di tutti i paesi per realizzare poi un autentico sistema di difesa efficace.

Crimini di guerra in Ucraina

"Riteniamo che in Ucraina si stanno compiendo crimini di guerra- ha detto Borrell in conferenza stampa - crimini di guerra commessi in modo massiccio dalle forze armate russe contro il popolo ucraino. E questo non può rimanere senza risposta. Ed è per questo che accogliamo con favore la Commissione d'inchiesta istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, accogliamo con favore l'inchiesta della Corte penale internazionale e ribadiamo l'ordine che la Corte internazionale di Giustizia ha impartito alla Russia affinché fermi l'invasione dell'Ucraina".

Un freno allo scontro economico totale

Allo stesso tempo è stata discussa tra i ministri dell'Unione la possibilità di ulteriori sanzioni tra cui un controverso embargo petrolifero contro la Russia. La Polonia e le Repubbliche baltiche spingono per un'azione più dura nei confronti di Mosca prefigurando uno stop totale del commercio sia via terra che via mare. Ma ci sono anche i paesi dell'UE, tra cui la Germania, che non vogliono andare oltre soprattutto in tema di energia. Su questo si è espressa la ministra degli esteri tedesca Annalena Baerbock: "La domanda sull' embargo petrolifero non riguarda il volerlo o non volerlo - ha detto Baerbock - ma riguarda la nostra dipendenza dal petrolio che differisce nei diversi stati europei; ecco perché è importante parlare insieme di resilienza, di come si possiamo ridurre la nostra dipendenza, la dipendenza di quei paesi che importano il petrolio russo, la Germania ad esempio ne importa molto ma ci sono anche altri paesi europei che non possono smettere di importarlo da un giorno all'altro. Se potessimo lo faremmo automaticamente per ora ci stiamo preparando a fare questi passi nel prossimo futuro, prestissimo".

I leader dell'Ue torneranno sulla questione in settimana in occasione dell'incontro di giovedì e venerdì alla presenza del presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

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