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State of the Union: il vandalismo diplomatico dell'amministrazione Trump

State of the Union: il vandalismo diplomatico dell'amministrazione Trump
Diritti d'autore  Alex Brandon/The Associated Press
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Di Stefan Grobe
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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A pochi giorni dalla fine della sua presidenza, Trump e il suo team disseminano delle mine nella politica estera statunitense

In un mondo normale, un'amministrazione statunitense uscente con solo pochi giorni rimasti non mostrerebbe molta attività di politica estera. Ma non Trump e Pompeo.

L’attività frenetica del segretario di Stato sul fronte esteri sembra una chiara strategia per mettere il bastone tra le ruote del presidente entrante Biden.

Prima ha definito gli Houthi, operativi nello Yemen, come un'organizzazione terroristica, poi ha rimesso Cuba nella lista degli Stati Uniti di quegli sponsor del terrorismo e infine ha fatto alcune dichiarazioni piuttosto provocatorie riguardo a Taiwan. Ishaan Tharoor, editorialista di politica estera al Washington Post in una colonna di questa settimana ha accusato l’amministrazione Trump di "vandalismo diplomatico”.

Ma Joe Biden potrà invertire la rotta immediatamente?

“No - spiega Tharoor a Euronews- Biden non può invertire immediatamente la rotta su alcune di queste mosse. Queste decisioni del Dipartimento di Stato possono essere lasciate in piedi o annullate, ma tutte richiedono un certo grado di movimenti procedurali per essere annullate. Il che significa che nel caso degli Houthi nello Yemen ci saranno delle complicazioni per le organizzazioni umanitarie che stanno fornendo aiuti a un paese devastato dalla carestia e dalle malattie. In pratica ciò che accadrà è che gli sforzi di Biden per tornare sui propri passi avranno costi politici a Washington.

La maggior parte dei leader in Europa e altrove sono sollevati dal fatto che Biden subentrerà alla Casa Binca la prossima settimana. Ma c'è qualcosa dell'eredità della politica estera di Trump che rimarrà?

“Biden promette un grande ripristino della leadership americana sulla scena mondiale - continua Tharoor-, ma gli eventi delle ultime settimane, il fatto che così tanti funzionari e politici repubblicani rimangano ancorati a Trump, e il fatto che milioni e milioni di americani sostengano la sua sovversione delle norme democratiche offre ai leader europei una buona ragione per diffidare dagli Stati Uniti, vista la volatilità che vediamo a Washington”.

Quale sarà la priorità numero uno della politica estera di Biden a partire da mercoledì?

“Penso che il progetto quadro per Biden dovrà essere il cambiamento climatico. L'ultimo mezzo decennio con la campagna di Trump e poi i quattro anni della presidenza Trump hanno visto gli Stati Uniti ritirarsi completamente dal loro posto in termini di leadership della politica e dell'azione per il clima. Biden galvanizzerà i movimenti per il clima, per far sì che gli Stati Uniti siano al centro della lotta al cambiamento climatico”.

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