L'opposizione bielorussa al Parlamento UE: "questa è una rivoluzione democratica"

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Di Elena Cavallone  & Darren Mc Caffrey
L'opposizione bielorussa al Parlamento UE: "questa è una rivoluzione democratica"
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Mentre l'opposizione fuori e dentro la Bielorussia contesta la sesta vittoria elettorale di Lukashenko, l’Unione europea cerca di capire come muoversi. Bruxelles non riconosce i risultati ufficiali e le cancellerie europee stanno valutando l’imposizione di sanzioni.

Della questione Bielorussia si è discusso alla commissione affari esteri del Parlamento europeo, riunita per ascoltare le parole leader dell’opposizione, Sviatlana Tsikhanouskaya.

“Non siamo più l'opposizione, ora siamo la maggioranza- ha affermato martedì -. E’ in atto una rivoluzione pacifica. La rivoluzione in Bielorussia non è una rivoluzione geopolitica. Non è né pro Russia né anti Russia. Non è né una rivoluzione anti-UE né pro-UE. È una rivoluzione democratica".

In definitiva, sebbene l'UE sia ansiosa di difendere i valori democratici, elezioni trasparenti e lo stato di diritto, i leader europei sanno anche che la loro capacità di far rispettare le loro richieste è piuttosto limitata.

C’è chi esclude parallelismi con quanto accaduto in Ucraina nel 2014, ma allo stesso tempo gli eurodeputati mettono in guardia dal commettere gli stessi errori.

David McAllister, presidente della commissione per gli affari esteri afferma che "come Parlamento europeo sosteniamo la posizione del Consiglio europeo secondo cui abbiamo bisogno di sanzioni mirate contro coloro che sono responsabili della frode elettorale da un lato e della brutalità della polizia e della tortura di persone innocenti dall’altro".

Le discussioni continueranno in occasione della riunione dei ministri degli esteri a Berlino questa settimana ma per ora sembra prevalere la cautela.