Questo vertice sembra aver portato a galla una forte diffidenza tra i leader dell'Unione e potrebbe lasciare ferite politiche di lunga durata.
Forti divisioni hanno caratterizzato i colloqui del vertice europeo a Bruxelles.
Le tensioni erano già nell'aria dal primo giorno di riunioni.
Molto è dovuto al ruolo giocato dal primo ministro olandese nel bloccare i negoziati, che gli è valso l'ppellativo di Mr No.
"Ciò di cui Mark Rutte è prima di tutto preoccupato è la sua reputazione in Olanda, ci sono elezioni in arrivo tra 8 mesi e ha una chiara maggioranza, tutti i sondaggi ci mostrano che la popolazione olandese lo sostiene su questi temi, quindi scommetto che manterrà la sua posizione e che sarà piuttosto difficile smuoverlo. Naturalmente ad un certo punto dovrà anche scendere a compromessi" ha detto Johan Van Overtveldt eurodeputato del gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr).
Il leader ungherese, Viktor Orbán, è stato più schietto nella sua valutazione:
"non mi piace il gioco di incolparsi a vicenda. Ma il premier olandese è il vero responsabile di tutto il caos che abbiamo".
Tuttavia, il leader ungherese aveva minacciato di porre un veto sull'accordo se i fondi dell'Unione avessero avuto come condizione il rispetto dello stato di diritto.
La storia dell'Unione Europea è stata segnata da vertici, caratterizzati da una feroce retorica e lunghe notti.
Nel 2000 i colloqui a Nizza si sono trascinati per quattro giorni per discutere sulle modifiche del trattato e questioni relative all'allargamento.
In passato l'Unione ha resistito alla tempesta, ma questa volta potrebbe essere diverso?
"Sono più pessimista riguardo all'atmosfera che ci sarà dopo. Sappiamo che arriveranno altre crisi, e osserviamo che ad ogni nuova crisi è molto difficile trovarsi sulla stessa lunghezza, tra Paesi del nord e sud, est e ovest, e ora anche tra Paesi più grandi e più piccoli. E anche la pressione nazionale sui leader è piuttosto forte e questo non aiuta a trovare risposte rapide " ha spiegato Eric Maurice direttore della Fondazione Robert Schuman.
Questo vertice sembra aver portato a galla una forte diffidenza tra i leader dell'Unione e potrebbe lasciare ferite politiche di lunga durata.