Profughi: per Amnesty un "fallimento" il programma Ue

Un fallimento. È così che Amnesty International definisce il programma di ricollocazione europeo di richiedenti asilo, la cui implementazione è terminata questo martedì 26 settembre. Dei 160 mila profughi da ridistribuire dalla Grecia e dall’Italia in tutta Europa, solo 28 mila hanno trovato un paese ospitante, il 18 per cento del totale. Per Iverna McGowan, direttrice dell’Amnesty International European Institutions Office, è mancata la volontà politica:“Quando la volontà c‘è il modo si trova: quando le banche hanno fallito sono stati trovati milioni di euro; per altre crisi umanitarie, anche in altri paesi, le risorse si trovano. Qui si tratta chiaramente di volontà politica nel non aiutare persone in disperato bisogno”.
Malta è l’unico paese che abbia rispettato le sue quote, seguito da Finlandia e Irlanda. In coda alla classifica, Repubblica Ceca, Polonia e Ungheria. Budapest, oltre a essersi rifiutata di ospitare anche un solo profugo come Varsavia, ha fatto ricorso, con la Slovacchia, alla Corte di giustizia europea contro il programma di ricollocamento. Ricorso respinto il 6 settembre. Fra le ragioni alla base del fallimento del programma votato dagli Stati membri nel 2015, Amnesty e altre organizzazioni individuano la mancanza di misure coercitive, la mancanza di coordinamento e l’accordo siglato con la Turchia.