Eppur si muove: primi passi verso una difesa europea

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Si puo veramente dire che questa settimana è nata la difesa europea?

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Si puo veramente dire che questa settimana è nata la difesa europea? Bisogna essere davvero ottimisti per crederlo, ma qualcosa comincia a muoversi.
Benvenuti su State of the Union.

Lunedi l’Unione europea ha definito quali sono i migliori strumenti di cooperazione in materia di difesa. È forse stata una una risposta in seguito all’elezione di Donald Trump, il quale ha paventato la possibilità per gli Stati Uniti di disimpegnarsi dalla NATO nella difesa militare dell’Europa? No, è stato un puro caso. L’incontro era previsto da tempo, ma è capitato nel momento giusto.

Donald Trump, prima di essere eletto, ha chiesto che gli alleati europei degli Stati Uniti adempiano agli obblighi finanziari. Eppure, solo 5 paesi della NATO su 28 rispettano il livello minimo di spesa: il 2% della propria ricchezza. Sono gli Stati Uniti, che da soli pagano i 2/3 del bilancio della NATO, la Grecia, il Regno Unito, l’Estonia e la Polonia.
L’Europa dovrebbe pagare di più. Il Segretario generale dell’Alleanza atlantica è d’accordo.

Per tre giorni, da Atene a Berlino, il discorso è stato convincente: ha parlato di democrazia e di un mondo più giusto, ha messo in guardia contro l’aumento del populismo e ha lodato i valori comuni dell’ Europa e degli Stati Uniti. Ma rimane pur sempre il discorso del presidente uscente: il democratico Barack Obama.

Se il leader del mondo occidentale non è americano, è tedesco.
Angela Merkel è il personaggio in ascesa della settimana. Per alcuni analisti, la visita di Obama ha rappresentato una passaggio di testimone, la cancelliera tedesca si è ritrovata rappresentante del mondo occidentale, una figura che Donald Trump non sembra poter incarnare.
E il nostro personaggio in discesa è sempre tedesco: è Günther Oettinger, Commissario all’economia digitale, che accumula errori. Dopo i commenti poco lusinghieri sui cinesi, stavolta è accusato di aver viaggiato con jet privato da Bruxelles a Budapest. Il problema è che l’aereo appartiene a un lobbista pro-russo. Il suo personale nega ogni accusa e afferma che non c’erano altri voli.

E ridiamo un po’ con Boris Johnson.
Le sue osservazioni sono state riportate dal ministro italiano Carlo Calenda che si è intrattenuto con lui.
Il ministro degli esteri britannico ha affermato che se il Regno Unito verrà espulso dal mercato unico, Italia venderà meno prosecco in Gran Bretagna. Fulminante la risposta di Calenda: d’accordo ma il Regno Unito allora venderà meno fish and chips non solo ad un paese ma ad altri 27. Ed inoltre, mettere la questione della Brexit su questo piano è davvero offensivo. “

Un’altra possibile conseguenza della Brexit: i cittadini britannici potrebbero pagare una tassa di ingresso nella zona Schengen. Guardate la nostra spiegazione.

Proprio a causa della Brexit, il ministro delle finanze britannico potrebbe annunciare mercoledi un possibile buco di 100 milioni di sterline nei conti della Corona.

Gli eurodeputati sono a Strasburgo, dove potrebbero chiedere di congelare i negoziati di adesione con la Turchia per via degli eccessi autoritari del presidente Erdogan.
A Bruxelles, i leader europei ricevono il presidente ucraino Petro Poroshenko e domenica prossima sapremo chi sarà il candidato della destra nelle elezioni presidenziali francesi.
Infine, gli svizzeri sono chiamati a votare su una rapida uscita dal nucleare.

Grazie per averci seguito e buona settimana.

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