Transparency International a Euronews:"Obbligare le multinazionali a pubblicare i bilanci i profitti in Europa"

Transparency International a Euronews:"Obbligare le multinazionali a pubblicare i bilanci i profitti in Europa"
Diritti d'autore 
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Lo scandalo Luxleaks ha rivelato come gli accordi fiscali tra aziende e Paesi europei nascondino in realtà casi di evasione fiscale. Per parlare di

PUBBLICITÀ

Lo scandalo Luxleaks ha rivelato come gli accordi fiscali tra aziende e Paesi europei nascondino in realtà casi di evasione fiscale. Per parlare di come questo si ripercuoterà a livello di politiche europee Euronews ha intervistato Carl Dolan, di Transparency International.

Euronews
Come commenta l’ultima decisione della Commissaria Vestager sul caso belga. Se lo aspettava?

Carl Dolan
Certo. Il sistema belga è una specie di segreto pubblico. Ma non è l’unico caso, molti altri Paesi adottano gli stessi stratagemmi. Quello che sembra incredibile è che alla Commissione europea siano serviti dai 6 ai 9 mesi per avere i dettagli di qualcosa che si sapeva già da tempo. Sono anni che chiediamo trasparenza, che richiediamo alle multinazionali di comunicare quanto pagano di tasse e a quali Paesi, ma anche a quanto ammontano i loro profitti e dove vengono realizzati. Dovrebbero essere norme obbligatorie.

Euronews
Abbiamo già avuto i casi del Lussemburgo e poi de Paesi Bassi, e ora il Belgio. Quanto è legale lo stringere accordi delle multinazionali con le autorità pubbliche per vedersi ridurre le tasse?

Carl Dolan
Si tratta di una zona grigia. E questa è la parte problematica. Si tratta, però, di una zona grigia per ora disponibile soltanto alle multinazionali, perché possono servirsi delle loro filiali e sussidiarie presenti in diversi Paesi. In questo modo si realizza quello che viene definito il passaggio dei profitti da una sussidiaria all’altra in modo da avvantaggiarsi dei Paesi dove sono presenti accordi fiscali migliori. Quello che appare chiaramente illegale in questo caso, sul quale la Commissione è intervenuta, è che gli accordi fiscali agevolati proposti da alcuni Paesi alle multinazionali non sono offerti anche alle piccole e medie imprese. Cosa che crea una discriminazione di mercato.

Euronews
Si, ma perché? La Commissione non era a conoscenza di questi accordi negli anni passati?

Carl Dolan
Come ho detto si trattava di un finto segreto, noto nei circoli politici e soprattutto in quelli fiscali. Credo che in questi mesi siano cambiate due cose. Una è che dalla crisi il tesoro dei diversi Paesi è sotto pressione. I governi devono cioé rendicontare ogni euro perso o speso impropriamente. La seconda è la reazione politica allo scandalo Luxleaks. E per questo dobbiamo ringraziare una persona, la cosiddetta talpa del Luxleaks, che oggi si trova ad affrontare un processo pesantissimo in Lussemburgo.

Euronews
Pensa che queste distorsioni saranno risolte? Si tratta di un problema di dimensioni mondiali. Se la commissione europea, ad esempio, vieta agli Stati membri di stringere accordi fiscali, cosa accade agli altri paradisi fiscali fuori dai confini europei?

Carl Dolan
Va detto che l’arma cui sta ricorrendo la Commissione è quella della sanzione alle aziende per aver ricevuto aiuti di Stato illegali e quindi non aver di fatto rispettato i principi della concorrenza. In questo modo le storture ricadono direttamente sulle grandi aziende come Apple, Starbucks e Amazon, che non sono aziende europee, che è un modo della Commissione per dire: se volete stare in Europa dovete giocare alle nostre regole.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Stato dell'Unione: i problemi che alimentano la rabbia antidemocratica

Esclusivo - Charles Michel: "Spero che il contrattacco israeliano all'Iran ponga fine all'escalation"

Di fronte a Stati Uniti e Cina, i leader dell'Ue chiedono un accordo globale sulla competitività