Riunione d’emergenza a Bruxelles per discutere della situazione ai confini tra la Danimarca, la Svezia e la Germania. All’inizio della settimana la
Riunione d’emergenza a Bruxelles per discutere della situazione ai confini tra la Danimarca, la Svezia e la Germania. All’inizio della settimana la Svezia ha deciso di rintrodurre controlli sistematici alla frontiera con la Danimarca, spingendo anche Copenhagen a fare lo stesso al confine tedesco.
Il Commissario agli affari interni Avramoupolos tenta di difendere la libertà circolazione: “Siamo tutti d’accordo sulla necessità di salvaguardare Schengen e la libertà di movimento, per i cittadini e per l’economia”
Dalla chiusura delle frontiere lunedi’ la Danimarca ha reso noto che i migranti al confine sono sensibilmente dimuinuiti.
Anche la Svezia, paese che l’anno scorso ha accolto il maggior numero di rifugiati per abitante, si è detta sopraffatta dall’afflusso di migliaia di richiedenti asilo, oltre 10000 a settimana a novembre, dice il ministro svedese per l’immigrazione Morgan Johannson:
“Soltanto contando i bambini e i minori non accompagnati, ne sono giunti 26000 in Svezia, l’equivalente di 1000 classi scolastiche, in soli quattro mesi. Questo la dice lunga sulla situazione in autunno, non voglio tornare a quella situazione”.
Ole Schröder, sottosegretario agli Interni tedesco ribadisce: “Il nostro problema al momento è che non abbiamo un sistema di controllo delle frontiere che funziona tra la Grecia e la Turchia, dobbiamo applicare correttamente il sistema comune di asilo,e prendere bene le impronte digitali. Il sistema di ridistribuizione dei migranti non funziona”
Solo 272 rifugiati dalla Grecia e dall’Italia sono stati inviati in altri paesi europei, malgrado la promessa degli stati europei di dividersi 160.000 rifugiati.