Rifugiati, vicino accordo sui 120.000 da ridistribuire. l'Ue pensa a sanzioni da 6500 euro per ogni profugo non accolto

Rifugiati, vicino accordo sui 120.000 da ridistribuire. l'Ue pensa a sanzioni da 6500 euro per ogni profugo non accolto
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Di Arianna Sgammotta
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A un passo dall’accordo sulla ripartizione dei rifugiati tra i Paesi europei. Fonti comunitarie danno ormai per certa la possibilità per i 28 stati

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A un passo dall’accordo sulla ripartizione dei rifugiati tra i Paesi europei. Fonti comunitarie danno ormai per certa la possibilità per i 28 stati membri di procedere con l’accoglienza di una parte dei profughi arrivati in Europa. L’annuncio arriva alla vigilia di una nuova riunione tra i ministri dell’interno europei e a due giorni dal vertice straordinario tra i capi di stato e di governo.

A creare qualche problema è ancora il blocco dell’est, Repubblica Ceca e Slovacchia in testa, che non accettano la ripartizione cosiddetta per quote obbligatorie. Scoglio che però potrebbe essere superato da una votazione a maggioranza qualificata tra gli altri Paesi.

Le cifre per ora restano quelle proposte dalla Commissione, ovvero 120.000 rifugiati arrivati in Italia, Grecia e Ungheria, da ridistribuire negli altri Paesi. Problematica la posizione di Budapest che non accetta di essere inclusa tra i Paesi in prima linea nella crisi dei rifugiati.

Una volta approvato il meccanismo di ridistribuzione l’Europa pensa a mettere in piedi anche delle clausole di salvaguardia. I Paesi che non applicheranno le regole dovranno pagare una somma, che si aggirebbe al momento attorno ai 6500 per ogni rifugiato non accolto.

Una grande parte dei Paesi resta comunque contraria alla messa in piedi di un meccanismo permanente, preferendo agire in una logica temporanea.

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