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Fake for Real: la mostra itinerante sulle bufale arriva a Budapest

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Museo Diritti d'autore  House of European History
Diritti d'autore House of European History
Di Zoltan Siposhegyi
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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A Budapest, fino a febbraio, si terrà Fake for Real, una mostra itinerante sulla diffusione delle bufale e la pseudo-storia

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Nel corso degli anni, la Casa della Storia europea di Bruxelles ha raccolto più di 100 manufatti suddivisi in 6 grandi temi e ora la mostra itinerante sta facendo il giro del continente. Budapest è la terza tappa.

La mostra interattiva rivela che la pseudo-storia esiste fin dall'avvento della stampa. Per esempio, vi sono teorie di cospirazione che affondano le radici nel Medioevo e che persistono ancora.

“Iniziamo la mostra con un fenomeno diffuso nell'antichità, la cancellazione della memoria. I governanti spesso cercavano di cancellare i loro rivali dalla storia. È curioso che solo qui a Budapest la mostra si concluda con un caso simile. Grazie all'istituzione ospitante, mostreremo come il nome di Imre Nagy sia stato bandito dai libri di storia fino alla caduta del comunismo. L'epoca è diversa, ma la procedura è la stessa”, ha detto Simina Badica, curatrice della mostra itinerante, che ci ha ricordato che la falsificazione non è sempre stata un male.

Dopo tutto, durante l'Olocausto, migliaia di vite sono state salvate da carte d'identità e passaporti falsificati.

Oggi è più facile falsificare la storia

Secondo István Rév, direttore dell'Archivio Osa, in molti luoghi i governi vogliono falsificare la storia a proprio vantaggio, e trovano sempre più facile farlo.

In un archivio era molto difficile falsificare un documento. Bisognava avere accesso al documento, produrre l'inchiostro giusto, la pergamena e così si poteva falsificare un documento. Oggi basta un virus sui nostri documenti digitali per cambiare completamente il contenuto”.

In questi giorni, le bufale rendono difficile orientarsi ovunque, dal fronte ucraino alle elezioni americane. I visitatori possono quindi diventare essi stessi verificatori di fatti. Le interfacce interattive permettono loro di decidere quali notizie censurare o pubblicare. Possono anche capire come funziona la bolla delle opinioni sui social media.

La mostra Fake for Real è aperta fino al 16 febbraio.

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