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Oscar: trionfa Nomadland, nessun italiano tra i premiati

Oscar: trionfa Nomadland, nessun italiano tra i premiati
Diritti d'autore  Mark Terrill/Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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Di euronews
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Molto "pandemica", la 93esima edizione degli Oscar: scelte molto indirizzate sui temi della vita che cambia e della voglia di ripartire. Bocciati Pausini e Pinocchio (il film di Garrone era candidato per premi minori)

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Nessun italiano tra i premiati, e nessuna vicenda particolarmente legata alla storia o all'attualità europea: una nottata degli Oscar molto pandemica, a giudicare non solo dalle regole di distanziamento ma anche dalle scelte tematiche.

Nomadland, vincitore nelle sezioni miglior film, miglior regia e miglior attrice protagonista, è un po' il paradigma del cambiamento post-pandemico, nel quale saremo tutti, chi più chi meno, costretti a reinventarci, forse altrove. Non è una vicenda legata direttamente al Covid, ma finisce per diventarne una sorta di metafora, attraverso le vicende della protagonista costretta a vagabondare dopo la morte del marito e la chiusura della fabbrica.

La regista sino-americana Chloé Zhao è la prima asiatica e la seconda donna a conquistare un Oscar. Nel ringraziare ha detto in cinese "La gente è buona", e ha aggiunto: "Queste sei lettere hanno avuto un gran significato nella mia infanzia. Penso ancora oggi che le persone nascano buone, anche se a volte può sembrare l'opposto. Ma ho sempre trovato bontà nelle persone che ho incontrato ovunque nel mondo".

"Guardate il film sullo schermo più grande possibile e poi tornate al cinema, e guardate tutti i film premiati quest'anno", ha detto dal palco la protagonista Frances McDormand, al terzo Oscar come migliore attrice. "Non ho parole, la mia voce è la mia spada, la spada è lavoro, e a me piace lavorare", ha dichiarato ancora.

Miglior attore è Anthony Hopkins in The father, Nulla è come sembra.

Migliori attori non protagonisti sono Daniel Kaluuya, interprete di Judas and the Black Messiah e Yuh-Jung Youn di Minari.

Tra i film stranieri: c'era Quo Vadis Aida, di Jasmila Žbanić, che raccontava attaverso gli occhi e i laceranti dubbi di un'interprete bosniaca il dramma di Srebrenica, a venticinque anni dalla strage. Ma non è passato, la storia europea fatica sempre a Hollywood. Ha vinto invece "Un altro giro", del danese Thomas Vinterberg: un inno alla vita, alla fine. Passando dal bisogno di cambiarla.

Nulla da fare per Matteo Garrone e il suo Pinocchio, trucchi e costumi sono andati al film Ma Rainey's Black Bottom; e neanche per Laura Pausini, battuta dalla rapper H.E.R. per la miglior canzone.

Mank di David Fincher, che aveva ottenuto dieci nomination, ottiene solo le statuette alla sceneggiatura e alla fotografia.

Ecco tutti i premi:

Miglior film: Nomadland

Miglior regia: Chloé Zhao (Nomadland)

Miglior attore: Anthony Hopkins (The Father - Nulla è come

sembra)

Miglior attrice: Frances McDormand (Nomadland)

Miglior attore non protagonista: Daniel Kaluuya (Judas and the Black Messiah)

Miglior attrice non protagonista: Yuh-Jung Youn (Minari)

Miglior film internazionale: Un altro giro, di Thomas Vinterberg

Miglior film d'animazione: Soul, di Pete Docter e Dana Murray

Miglior corto d'animazione: Se succede qualcosa vi voglio bene, di Michael Govier e Will McCormack

Miglior sceneggiatura originale: Emerald Fennell (Una donna promettente)

Miglior sceneggiatura non originale: Christopher Hampton e Florian Zeller (The Father - Nulla è come sembra)

Miglior cortometraggio: Due Estranei, di Travon Free e Martin Desmond Roe

Miglior scenografia: Donald Graham Burt e Jan Pascale (Mank)

Migliori costumi: Ann Roth (Ma Rainey's black bottom)

Miglior documentario: Il mio amico in fondo al mare, di Pippa Ehrlich, James Reed and Craig Foster

Miglior cortometraggio documentario: Colette, di Anthony Giacchino e Alice Doyard

Miglior sonoro: Nicolas Becker, Jaime Baksht, Michelle Couttolenc, Carlos Cortés e Phillip Bladh (Sound of Metal)

Miglior fotografia: Erik Messerschmidt (Mank)

Miglior montaggio: Mikkel E. G. Nielsen (Sound of metal)

Migliori effetti speciali: Andrew Jackson, David Lee, Andrew Lockley e Scott Fisher (Tenet)

Miglior trucco e acconciatura: Sergio Lopez-Rivera, Mia Neal e Jamika Wilson (Ma Rainey's black bottom)

Miglior colonna sonora: Trent Reznor, Atticus Ross e Jon Batiste (Soul)

Miglior canzone: Fight for you, di H.E.R. (Judas and the Black Messiah)

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