L'artista, uno dei più amati nel rap losangelino, aveva fatto parte della gang dei Crips, ma negli ultimi anni era sempre più impegnato in progetti di natura sociale
È stato ucciso domenica, nel giorno del suo 33esimo compleanno, il rapper statunitense Nipsey Hussle. Raggiunto da diversi colpi d'arma da fuoco di fronte al suo negozio d'abbigliamento nel sud di Los Angeles, Hussle - il cui vero nome era Ermias Davidson Asghedom - è spirato poco più tardi in ospedale.
Il rapper, che da adolescente aveva fatto parte della famigerata gang dei Rollin' 20 Crips, era cresciuto a South Central, un'area di Los Angeles da decenni funestata da spaccio e violenza di strada, come aveva raccontato ai giornalisti lo scorso febbraio durante la cerimonia dei Grammys, alla quale aveva partecipato per via della nomination ottenuta da "Victory Lap", il suo album di debutto pubblicato nel febbraio 2018 dopo una gavetta decennale, nel corso della quale era diventato uno degli artisti pIù amati nell'underground statunitense. "Victory Lap" aveva ottenuto un quarto posto nelle classifiche statunitensi, oltre a delle ottime recensioni.
Negli ultimi anni, Asghedom era sempre più impegnato in progetti di volontariato nella zona di South Central. Messaggi di cordoglio, oltre che dal sindaco della città, sono arrivati da numerose star del mondo hip hop come Snoop Dogg, Drake e Rihanna