E’ un po’ insolita la pièce teatrale russa che al Teatro di Rostov evoca la storia di Giuseppe Stalin. E’ stato detto che il dittatore sovietico non fosse facilmente decifrabile e che con la vittoria sul nazismo incarnasse un’involontaria esigenza planetaria di giustizia sociale; non si possono comunque dimenticare le stagioni delle sue violente, inutili e dannose epurazioni che danneggiarono a vita l’ideale comunista. Oggi ci si puo’ riconciliare?
Per il regista Alexander Pudin l’opera inquadra l’uomo che unifico’ il paese, il leader di tutti e la riflessione sulla sua storia resta molto importante.
Interprete dell’ingombrante personaggio storico col quale evidentemente la Russia e il suo piopolo devono ancora fare i conti è l’attore Alexander Ogir che sostiene di aver espreso tutto del personaggio il bene quanto il male.
“Stalin. L’orologiaio” debutta dal 22 febbraio al Teatro Stabile di Rostov.