Una nuova "Norma" neorealista ci riporta indietro ai tempi di Bellini

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“Norma” in una nuova veste, interpretata da Cecilia Bartoli. La nuova edizione dell’opera di Bellini è più aderente all’originale rispetto alle interpretazioni del 20esimo secolo.

“All’epoca era difficile mostrare le debolezze umane, non era consentito. Questa donna rimaneva a volte una donna molto algida forse. L’amore per Pollione non era cosi evidente. In questa versione, diciamo visione scenica, nuova e neorealista, per la prima volta Norma è anche una donna molto innamorata, quindi una donna passionale, una donna che ama e quindi una donna fragile. Ecco, mostrare anche la fragilità di Norma è sicuramente una nuova visione del ruolo.” spiega Cecilia Bartoli.

Norma ed Adalgisa, qui nelle prove per il pianoforte, per la prima volta tornano in scena nei ruoli originali come mezzo-soprano e soprano, ruoli che nella tradizione erano finiti per essere invertiti.

La nuova versione neorealista al Festival di Salisburgo è messa in scena con gli strumenti musicali tipici dell’epoca di Bellini e attinge a tutto il materiale conosciuto dalle partiture manoscritte del compositore. Grande anche l’opera dei musicologi come ci spiega il Direttore d’Orchestra Giovanni Antonini: “Norma è particolarmente problematica perché l’autografo è scritto molto velocemente, ci sono molte correzioni. Poi ci sono tantissime fonti. Il musicologo cerca di capire qual è l’edizione più giusta. È quello che si è cercato di fare in questa edizione di Norma.”

“Tutto il materiale che abbiamo di Bellini lo eseguiamo integralmente. —continua Antonini — Quindi non ci sono tagli, né da capo. A volte si taglia anche per questioni di fatica, perché questa musica è faticosa, è difficile da cantare. Quindi nel passato, anche con delle voci più pesanti, è musica che necessitava di essere tagliata.”

La mezzo-soprano Cecilia Bartoli spiega l’intenzione di questa nuova edizione di Norma: “Abbiamo veramente cercato di servire la partitura. E soprattutto cerchiamo di pensare a Bellini come un compositore preromantico, di eseguire la musica di Bellini pensando più a Mozart che a Puccini.”

http://www.salzburgerfestspiele.at/Portals/0/Editorial_pf_2013_E.pdf

‘Questo cambia tutto’: Giovanni Antonini spiega la nuova ‘Norma’ da lui diretta

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