Nuovo capitolo sulla vicenda della mancata acquisizioni di Banco Bpm da parte di UniCredit. La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l'Italia per l'utilizzo della cosiddetta norma "golden power"
La Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all'Italia per "incompatibilità dei poteri discrezionali nelle fusioni bancarie con il diritto dell'Unione europea in Italia" in merito all'utilizzo della norma Golden Power per bloccare l'acquisizione di Banco Bpm da parte di UniCredit.
La Commissione, si legge nella nota diffusa da Bruxelles, ha espresso preoccupazione in merito alla normativa cosiddetta "Golden Power" (decreto legge 21/2012, modificato e prorogato nel 2021 e nel 2022), che conferisce al governo italiano ampie prerogative per esaminare, bloccare o imporre condizioni alle operazioni societarie nel settore bancario".
Secondo la Commissione, la norma, pur essendo intesa a salvaguardare la sicurezza nazionale e l'ordine pubblico, così come applicata dalle autorità italiane**, rischia di consentire interventi ingiustificati per motivi economici,** che compromettono i principi di libertà di stabilimento e di libera circolazione dei capitali all'interno del mercato unico.
L'esecutivo Ue aggiunge che la legislazione italiana si sovrappone alle competenze esclusive della Banca centrale europea (Bce) nell'ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico.
Italia ha due mesi per rispondere, Giorgetti: "Supereremo obiezioni"
La Commissione ha dunque inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia, che ha ora due mesi di tempo per rispondere e porre rimedio alle carenze sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere un parere motivato.
"La commissione solleva obiezioni sulla norma cosiddetta golden Power, riformata nel 2022 con il governo Draghi. Sulla base delle valutazioni della sentenza risponderemo ai rilievi che ci vengono mossi nelle sedi competenti. Con spirito costruttivo e collaborativo faremo una proposta normativa che farà chiarezza e supererà le obiezioni. Siamo convinti che permetterà di avere un quadro di competenze condiviso". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti commentando la procedura d'infrazione.
A luglio il Consiglio di Amministrazione di UniCredit ha ritirato l'offerta per Banco Bpm, dichiarando impossibile proseguire a causa dell'esercizio del golden power da parte del governo italiano. Secondo l'istituto, i vincoli e le tempistiche imposti dall'esecutivo hanno impedito il necessario dialogo con gli azionisti per valutare i benefici della fusione, facendo così sfumare un'operazione che avrebbe reso UniCredit la prima banca nazionale per capitalizzazione.
Il gruppo ha recentemente impugnato al Consiglio di Stato la sentenza del Tar che validava restrizioni critiche, tra cui l'obbligo di uscita dalla Russia entro il 2026 e il mantenimento degli investimenti in Anima Holding. UniCredit contesta l'uso di tale strumento statale, sostenendo che le condizioni dettate abbiano di fatto compromesso l'adesione degli investitori all'acquisizione, rendendo inevitabile il proseguimento della battaglia legale.