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In arrivo la tassa sui pacchi provenienti da Paesi extra-europei: in Italia reazioni contrastanti

Pagine del sito web di Shein, a sinistra, e del sito di Temu, a destra
Pagine del sito web di Shein, a sinistra, e del sito di Temu, a destra Diritti d'autore  AP Photo/Richard Drew, FIle
Diritti d'autore AP Photo/Richard Drew, FIle
Di Peggy Corlin
Pubblicato il
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I ministri dell'economia dell'Unione europea si sono espressi in modo favorevole sulla necessità di tassare i piccoli pacchi provenienti dai Paesi extra-Ue, in particolare dalla Cina. Nel mirino ci sono soprattutto le piattaforme come Shein e Temu

Giovedì 13 novembre i ministri dell'Economia dell'Unione europea hanno raggiunto un accordo per porre fine all'esenzione dai dazi doganali per prodotti di valore fino a 150 euro, che attualmente si applica agli acquisti di merci provenienti da Paesi extra-Ue.

Nel mirino piattaforme come Shein e Temu

La decisione avrà un impatto sulle piattaforme di e-commerce cinesi, come Shein e Temu, che stanno inondando il mercato europeo soprattutto con merci dal costo ridotto. In Francia, tra l'altro, Shein è anche al centro di uno scandalo, e deve affrontare un procedimento per la vendita di bambole gonfiabili dalle sembianze di bambine sulla sua piattaforma.

"È un momento decisivo", ha dichiarato il commissario europeo per il commercio Maroš Šefčovič dopo l'incontro, aggiungendo che la scelta "invia un forte segnale sul fatto che l'Europa è seriamente impegnata a favore di una concorrenza leale e nella difesa degli interessi delle sue imprese".

Nel 2024 sono stati importati nell'Ue ben 4,6 miliardi di pacchi, ha ricordato giovedì il commissario europeo all'Economia Valdis Dombrovskis. Secondo il quale la tendenza è "drammaticamente in aumento", con il 91 per cento delle spedizioni di piccole dimensioni che provengono dalla Cina. La decisione di eliminare l'esenzione fa parte di una più ampia revisione delle regole doganali, che potrebbe richiedere tempo.

L'Ue ritiene urgente agire di fronte ai prodotti provenienti soprattutto dalla Cina

Si prevede che i Ventisette si riuniscano nuovamente a dicembre per concordare un sistema temporaneo che consenta l'attuazione delle misure adottate. Šefčovič ha dichiarato che l'Ue sarà pronta a muoversi già nel 2026: "L'eliminazione dell'esenzione colmerà le lacune di lunga data che sono state sfruttate abitualmente per evitare i dazi doganali", ha dichiarato un diplomatico europeo.

L'accordo raggiunto giovedì dai ministri dell'Ue significa che i dazi doganali dovranno essere pagati dal "primo euro" su tutte le merci che entrano sul territorio comunitario, come l'imposta sul valore aggiunto, secondo lo stesso funzionario.

Una tassa di 2 euro per i piccoli pacchi, proposta a luglio dalla Commissione europea, è già in discussione nei 27 Stati membri. Anche i singoli Stati membri stanno introducendo misure nazionali.

L'Italia sta pensando a una tassa specifica per difendere l'industria della moda

L'Italia sta lavorando a una tassa per difendere la sua industria della moda da un'ondata di ordini cinesi più economici con cui i produttori nazionali non possono competere sul piano dei prezzi.

"Siamo soddisfatti della misura che introduce una tassa sui piccoli pacchi provenienti da Paesi terzi, un fenomeno che sta distruggendo il commercio al dettaglio", ha dichiarato giovedì il ministro italiano dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

“L’introduzione di un dazio sui piccoli pacchi provenienti da Paesi extra-Ue è un passo nella direzione giusta. Secondo le nostre stime, la misura potrebbe generare fino a 1 miliardo di euro l’anno di gettito, intervenendo finalmente su un fenomeno che da tempo altera la concorrenza e mette sotto pressione il commercio di prossimità”, ha commentato Confesercenti. Di avviso diametralmente opposto il Codacons, secondo il quale la decisione dell'Ue si tradurrà in "una stangata da 9,2 miliardi di euro all'anno", che dovranno sborsare i consumatori europei.

EuroCommerce, che rappresenta i rivenditori dell'Ue a Bruxelles, ha lanciato per la prima volta l'allarme sull'aumento degli ordini provenienti dalle piattaforme cinesi il mese scorso e ha chiesto alle autorità europee di agire in modo coordinato. "Una soluzione rapida e armonizzata a livello europeo è essenziale, poiché tali proposte rischiano di frammentare e di compromettere la parità di condizioni", ha dichiarato Christel Delberghe, direttrice generale dell'associazione di categoria.

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