Nvidia diventa la prima azienda al mondo a valere 5mila miliardi di dollari, trainata dal boom dell’intelligenza artificiale. Ma cresce il timore di una bolla finanziaria, mentre l'ad Jensen Huang annuncia nuovi investimenti miliardari e collaborazioni strategiche con Uber, Nokia e OpenAI
Nvidia è diventata la prima azienda al mondo a raggiungere una valutazione di 5mila miliardi di dollari (4,30 trilioni di euro).
Il traguardo conferma l’impatto rivoluzionario della corsa all’intelligenza artificiale (Ia), considerata il più grande cambiamento tecnologico dai tempi in cui Steve Jobs presentò il primo iPhone, 18 anni fa.
La crescita di Nvidia ricalca quella di Apple, che grazie al successo dell’iPhone fu la prima società quotata a toccare i 1, 2 e 3 trilioni di dollari di valore.
Tuttavia, economisti e banche centrali avvertono del rischio di una bolla dell’Ia, con la Banca d’Inghilterra e il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) che segnalano una possibile sopravvalutazione dei titoli tech spinti dall’euforia per l’intelligenza artificiale.
Mercoledì le azioni di Nvidia hanno toccato i 207,86 dollari, portando il valore di mercato dell’azienda al record. L’aumento è alimentato dalla forte domanda di chip AI, divenuti fondamentali per settori che vanno dai data center alla robotica.
Secondo l'Fmi, la capitalizzazione di Nvidia supera ora il Pil di paesi come India, Giappone e Regno Unito.
Espansione e alleanze strategiche e le tensioni con la Cina
Martedì scorso l’amministratore delegato Jensen Huang ha annunciato ordini per 500 miliardi di dollari in chip, oltre a una partnership con Uber sui robotaxi e a un investimento da 1 miliardo di dollari in Nokia per collaborare sullo sviluppo della tecnologia 6G.
Gli investitori guardano con favore anche al progetto con il Dipartimento dell’Energia statunitense per costruire sette nuovi supercomputer AI. Inoltre, Nvidia investirà 100 miliardi di dollari in OpenAI per potenziare la capacità dei data center dedicati a ChatGPT.
Ad agosto Huang ha confermato colloqui con l’amministrazione Trump su un nuovo chip destinato al mercato cinese. Lo stesso Trump ha dichiarato che discuterà della questione con Xi Jinping, segnalando un possibile allentamento delle restrizioni commerciali sui semiconduttori.
I chip restano però un nodo cruciale nei rapporti tra Stati Uniti e Cina. Dopo che Washington ha autorizzato l’esportazione dei chip H20, Pechino ha reagito vietando alle proprie aziende tecnologiche di acquistare prodotti Nvidia.
Gli analisti ritengono che il divieto possa essere una mossa tattica nei negoziati commerciali, ma resta il segnale di un mercato sempre più condizionato dalla geopolitica.