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Economia, attesa in settimana per i dati su inflazione Ue e Usa e Pil della Cina

Si attendono dati importanti sull'economia mondiale questa settimana
Si attendono dati importanti sull'economia mondiale questa settimana Diritti d'autore  Nam Y. Huh/Copyright 2024 The AP. All rights reserved.
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Di Euronews
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In Europa cresce l'inflazione, che in Germania raggiunge il massimo annuo. Il Regno Unito teme fughe di investitori per le basse perfomance economiche

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La politica espansiva europea la scorsa settimana aveva avvantaggiato le economie del Vecchio Continente rispetto a quella americana. Tuttavia, i dati sull'occupazione negli Stati Uniti di venerdì scorso hanno messo in allarme gli investitori, causando un'impennata dei rendimenti dei titoli di Stato statunitensi ed europei e provocando una flessione dei titoli azionari.

Questa settimana l'attenzione di tutti è sull'inflazione delle principali economie, tra cui Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito. Quelli, insieme ai dati sul Prodotto interno lordo (Pil) della Cina per l'ultimo trimestre, definiranno i trend dall'economia mondiale nelle prossime settimane.

Cosa aspettarsi in Europa questa settimana

Eurostat sta per pubblicare i dati sull'inflazione a dicembre. Le stime preliminari indicano che l'inflazione annuale della zona euro ha registrato un'accelerazione per il terzo mese consecutivo, raggiungendo il 2,4 per cento su base annua a dicembre, rispetto al 2,2 per cento di novembre e al 2 per cento di ottobre.

Tuttavia, questa impennata è stata in gran parte dovuta a degli effetti base, poiché il calo dei prezzi dell'energia non ha influito sull'inflazione. Quella di fondo (che esclude le voci volatili come i generi alimentari e l'energia) è rimasta stabile al 2,7 per cento. Un fattore che fa ben sperare per un calo dei prezzi.

I dati confermano le previsioni, che parlavano di tagli dei tassi da parte della Banca Centrale Europea (Bce) a gennaio: quest'anno i tassi dovrebbero scendere di un punto.

Sempre la Bce prevede che l'inflazione tornerà al 2 per cento entro la fine del 2025. Uno scenario che però è minacciato dall'aumento dei prezzi dell'energia e dalle incertezze che porterà la presidenza Trump.

I dati sull'inflazione in Germania, Regno Unito e Stati Uniti

I dati flash di Berlino hanno registrano un aumento dell'inflazione annuale nel Paese al 2,6 per cento rispetto al 2,2 di novembre. Si tratta del massimo negli ultimi 11 mesi.

L'inflazione di fondo è salita al 3,1 per cento su base annua (+0,1 sul mese precedente). I dati sull'inflazione su base annua dovrebbero quindi allinearsi alle stime di gennaio.

Nel Regno Unito, invece, l'inflazione è salita per il secondo mese consecutivo, al 2,6 per cento a novembre, il livello più alto da marzo 2024. Si prevede che il tasso di dicembre rimanga stabile, mentre l'inflazione di fondo dovrebbe diminuire leggermente (al 3,4 per cento, a novembre era al 3,5). Questi dati negativi potrebbero rallentare il taglio dei tassi da parte della Banca d'Inghilterra.

Inoltre, il crollo dei titoli di Stato britannici e l'indebolimento della sterlina suggeriscono che gli investitori stanno "scappando" dal Paese a causa dei timori di stagflazione (un combinato di crescita economica bassa e aumento dell'inflazione).

Il piano di bilancio del governo laburista, che prevede corposi aumenti delle tasse, potrebbe fa crescere l'inflazione e ostacolare la crescita economica.

L'arrivo dei dati sui prezzi negli Stati Uniti avrà un impatto fondamentale sui mercati globali questa settimana. L'inflazione annuale Usa ha registrato un'accelerazione per il terzo mese consecutivo, raggiungendo il 2,7 per cento a novembre.

Si prevede che i prezzi al consumo continueranno ad aumentare, raggiungendo il 2,9 per cento su base annua a dicembre, mentre l'inflazione di fondo dovrebbe rimanere al 3,3 per cento.

Questa tendenza inflazionistica, ormai endemica, potrebbe indurre la Federal Reserve a rallentare il taglio dei tassi nel 2025. Questo anche in virtù dei dati sul posti di lavoro di venerdì. L'aumento dei rendimenti obbligazionari potrebbe mettere ulteriormente sotto pressione i mercati azionari statunitensi.

Questa settimana verrà pubblicato anche l'Indice dei prezzi alla produzione (Ppi), che tiene conto della variazione media nel tempo dei prezzi che i produttori nazionali ricevono per la loro produzione. L'IPP di novembre ha registrato un aumento del 3 per cento su base annua. Si tratta dell'incremento più consistente dal febbraio 2023, un passo avanti rispetto al 2,6 per cento di ottobre. L'IPP di dicembre dovrebbe registrare un analogo aumento del 3 per cento su base annua.

I dati sulle vendite al dettaglio, un altro parametro chiave, dovrebbero crescere dello 0,6 per cento durante le festività natalizie, dopo un robusto aumento dello 0,7 per cento a novembre.

I forti dati sulle vendite al dettaglio potrebbero influenzare ulteriormente il sentiment del mercato.

Cosa ci si aspetta per l'economia Asia-Pacifico

Il Pil del quarto trimestre della Cina sarà tenuto sotto stretta osservazione, per valutare la traiettoria della seconda economia mondiale. Secondo le stime, la crescita del Pil sarà del 5 per cento su base annua nell'ultimo trimestre del 2024, rispetto al 4,6 per cento del terzo trimestre, grazie agli stimoli economici messi in campo da Pechino.

La crescita economica dell'intero anno dovrebbe quindi raggiungere l'obiettivo del 5% a dicembre. Anche altri indicatori, tra cui la produzione industriale, le vendite al dettaglio e i prezzi delle case, dovrebbero confermare un trend molto positivo.

L'arrivo di questi dati avrà un impatto fondamentale sui mercati nelle prossime settimane e influenzerà le decisioni delle banche centrali, i movimenti valutari e i prezzi delle materie prime.

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