La società di consulenza "Ernst & Young" ha svolto una ricerca sulla crisi da pandemia: il settore cultura-spettacoli e l'industria dell'aviazione sono i più colpiti. In particolare, per il mondo delle arti gli effetti della crisi potrebbero continuare anche nel 2022.
Prima della pandemia di Covid-19, la cultura era un pezzo importante della stessa Unione europea, ma ora il settore culturale e ricreativo è stato tra i più colpiti, insieme all'industria dell'aviazione.
Questa è la conclusione di una ricerca della società di consulenza "Ernst & Young": per aiutare il settore a riprendersi saranno necessari grandi investimenti.
E tempo.
"Saranno anni duri"
Marc Lhermitte, di "Ernst & Young", prova a spiegare la situazione:
"Il 35% delle entrate, soprattutto in diritti d'autore, è stato perso a causa delle chiusure e dei ritardi di produzione. E questo effetto, questa conseguenza economica, durerà anche per il 2021-2022. Significa l'impossibilità di investire, di investire nella creazione e nell'innovazione: è un mondo indipendente, fatto di piccole imprese e di artisti, di individui... E la capacità di creare e di guadagnarsi da vivere sarà molto piu dura negli anni a venire".
Il rapporto di "Ernst & Young" evidenzia che nel 2020 i fatturati delle arti dello spettacolo sono calati del 90% e l'industria musicale è crollata del 76%.
Eppure è un settore che tira: nel 2019 l'intero comparto culturale ha guadagnato circa 8,6 miliardi di euro in tutta l'Unione europea.
Ma ora serve una scossa (e una riscossa): "Ernst & Young" esorta, quindi, i 27 paesi europei a contribuire con fondi pubblici e agevolando gli investimenti privati.