Le due compagnie aeree riceveranno aiuti di Stato, Nel settore, secondo la IATA, la pandemia causerà perdite per 75 miliardi
I vertici di Air France hanno avviato un fitto calendario di consultazioni con i sindacati in vista della definizione di un piano di ristrutturazione che costerà un prezzo altissimo in termini di licenziamenti.
Tuttavia solo la CGT ha accolto l'invito, mentre le altre sigle hanno deciso il boicottaggio degli incontri e parlano di "sparizione programmata" della compagnia, che secondo gli annunci potrebbe tagliare 6500 posti su un organico di 41.000 dipendenti. A questi si aggiungono altri 1000 licenziamenti presso la filiale low cost Hop, che perderà la metà dei dipendenti.
Per l'azienda il piano di lacrime e sangue resta necessario nonostante i 7 miliardi di aiuti sbloccati dal governo in cambio di un rinnovato impegno a ridurre l'impatto ambientale delle attività. Secondo alcune stime diffuse dalla IATA, a livello globale le compagnie porebbero perdere fino a 75 miliardi di euro a causa del coronavirus.
Anche in Portogallo il governo, nel tentativo di salvare la compagnia TAP, dopo un accordo con gli azionisti, ha deciso di aumentare la propria partecipazione al capitale sociale.
Joao Leao, ministro delle Finanze, spiega che "lo Stato salirà al 72,5 per cento e verrà così garantita l'operatività della società, mentre il restante 26.5 per cento resterà agli azionisti privati. Così si sblocca un prestito e si evita il fallimento di un soggetto essenziale per il paese".
Lisbona ha recentemente ottenuto dall'Unione europea l'autorizzazione a investire 1,2 miliardi di euro nella compagnia aerea nazionale, a condizione che la TAP razionalizzi le operazioni e operi per ridurre strutturalmente i costi.