Il calo della domanda cinese e la guerra commerciale tra Washington e Pechino pesa sulle prospettive del settore.
Benvenuti a Detroit, patria dell'automobile. Anche se l'ultima edizione invernale del salone automobilistico del Nord America, si apre all'insegna della crisi del settore e dell'incertezza sul futuro. Pesa soprattutto la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina e l'importante contrazione della domanda cinese, la prima volta dagli anni 90.
Secondo l'analista Michelle Krebs: "Siamo in una fase di transizione del settore. Nell'ultimo decennio abbiamo avuto una buona serie di vendite di auto, e probabilmente ci sarà un calo nei prossimi due anni. le aziende automobilistiche devono concentrarsi sulle attività di oggi per generare profitti in modo da poter finanziare domani un futuro che sarà molto diverso ".
Un futuro fatto di vetture elettriche e autonome, di cui devono dotarsi tutte le industrie auto che intendano restare sul mercato, nonostante la conversione sia molto costosa. Non sorprende, dunque, la grande preoccupazione degli addetti ai lavori di fronte alla diminuzione del 4% delle auto consegnate ai concessioari cinesi. Senza i consumi di Pechino per il settore non c'è da dormire sonni tranquilli.