Prove di rimbalzo per le Borse europee il giorno dopo il “lunedì nero” che dalla Cina si era esteso alle altre piazze finanziarie. A metà seduta
Prove di rimbalzo per le Borse europee il giorno dopo il “lunedì nero” che dalla Cina si era esteso alle altre piazze finanziarie. A metà seduta Francoforte e Parigi avanzano di oltre quattro punti percentuali, mentre Piazza Affari (ieri la peggiore con un calo del 6%) viaggia verso i 5 punti di guadagno.
Per alcuni analisti più che di bolla in Cina è opportuno parlare di “correzione”, a fronte del rallentamento dell’economia reale: “L’umore nel Paese migliorerà non appena capiranno una volta per tutte che la crescita economica non è più a doppia cifra, ma che c‘è comunque crescita. Solo allora i mercati miglioreranno”, commenta Robert Halver.
“C‘è molta domanda arretrata in Europa: in Francia e Spagna gli ordini sono ancora pochi. Ma finché l’economia mondiale continuerà, nel complesso, a stabilizzarsi, non ci sarà ragione di preoccuparsi”, aggiunge.
Nell’ex-Impero Celeste il panico generalizzato ha portato ad una nuova raffica di vendite. L’indice composito di Shanghai ha lasciato sul terreno un altro 7,6%, chiudendo sotto la soglia dei 3.000 punti per la prima volta da 8 mesi.
Un problema di fiducia nella capacità d’intervento delle autorità, spiegano gli esperti, arginato soltanto dalla decisione della Banca centrale di tornare a immettere nuova liquidità nel sistema. E, soprattutto, dal taglio dei tassi di interesse deciso stamane (il quinto da novembre) e dei requisiti di liquidità di riserva delle banche.