Trump ha minimizzato la questione del calo dei turisti canadesi in arrivo negli Stati Uniti, affermando che la maggior parte di loro "ama ancora" gli Stati Uniti e che le relazioni tra i due Paesi si ristabiliranno completamente dopo il raggiungimento di un accordo commerciale
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che il suo Paese presenta un "conflitto naturale" con il Canada per quanto riguarda le attività commerciali, il che rende la conclusione di un accordo tra i due vicini una "questione complicata".
Il peso dei dazi sulle relazioni Canada-Stati Uniti
I commenti sono arrivati in occasione dell'incontro tenuto martedì 7 ottobre con il primo ministro canadese Mark Carney nello Studio Ovale, nel corso del quale si è discussio proprio di commercio, dopo che Trump ha imposto a uno dei più stretti partner degli Stati Uniti dazi del 35 per cento sulla maggior parte delle merci.
Altri Paesi, tra cui il Regno Unito, l'Unione Europea, la Corea del Sud e il Giappone, sono riusciti a trovare un accordo per diminuire gli stessi dazi, ma il Canada non ha potuto fare altrettanto. La guerra commerciale è stata avviata da Washington dopo che la Casa Bianca ha accusato il Canada, quando il primo ministro era ancora Justin Trudeau, di aver favorito i flussi di migranti clandestini e l'ingresso di droghe, in particolare di fentanyl, negli Stati Uniti. Ciò per via della mancanza di sufficienti controlli da parte delle forze dell'ordine.
Anche il Messico ha subito accuse analoghe, e a sua volta è stato oggetto di dazi particolarmente pesanti.
La seconda visita di Carney allo Studio Ovale da quando è succeduto a Trudeau è avvenuta in vista della revisione dell'accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada: una delle alleanze più durature del mondo, che appare oggi incrinata proprio dalla guerra commerciale e dalle minacce di annessione di Trump.
Trump disponibile a rinegoziare l'accordo di libero scambio con Messico e Canada
Trump si è detto disponibile a prorogare l'accordo di libero scambio con Messico e Canada attraverso una rinegoziazione o cercando "intese diverse". Il trattato consente alla maggior parte delle merci canadesi e messicane di essere esportate negli Stati Uniti senza dazi. Tuttavia, da quando è tornato in carica, Trump ha chiarito di voler ridisegnare le regole con l'obiettivo di avvantaggiare il suo Paese.
"Potremmo rinegoziare, e sarebbe una buona cosa, oppure possiamo semplicemente fare accordi diversi", ha dichiarato il presidente americano. "Se vogliamo, possiamo ottenere altre intese, migliori per i singoli Paesi".
Carney ha partecipato alla visita sperando di ottenere del margine sulla questione dei dazi. Trump ne ha imposti al Canada di settoriali: ad esempio, sono in vigore rincari del 50 per cento sulle importazioni di acciaio e alluminio.
In Canada, però, si teme per la sorte dell'accordo Usa-Messico-Canada, fondamentale per l'economia canadese. Più di tre quarti delle esportazioni canadesi sono destinate agli Stati Uniti. Trump, che ha mostrato una certa simpatia nei confronti di Carney, a differenza di quanto fatto con il suo predecessore, ha sottolineato l'esistenza di un "conflitto naturale" tra i due Paesi (punto sul quale il premier canadese ha dissentito), salvo poi parlare anche di "amore reciproco".
Da parte sua, Carney ha affermato che non avrebbe usato la parola "conflitto". "Ci sono aree in cui siamo in competizione, ed è in quelle aree che dobbiamo trovare un accordo che funzioni. Ma ci sono altre aree in cui siamo più forti insieme, ed è su questo che ci concentriamo", ha sottolineato.
Le ripetute dichiarazioni ostili di Trump nei confronti del Canada
Si tratta in ogni caso di una fase negativa nelle relazioni tra Stati Uniti e Canada: una situazione in gran parte esacerbata proprio dalle ripetute dichiarazioni ostili di Trump, che era arrivato perfino a manifestare l'interesse ad "appropriarsi" del suo vicino settentrionale e farne il 51esimo Stato americano. Tanto che il presidente degli Stati Uniti ha persino fatto un riferimento scherzoso a una possibile "fusione" tra i due Paesi, martedì.
Serie o meno che siano, le parole di Trump nei mesi scorsi hanno suscitato grande risentimento in molti canadesi, che hanno anche boicottato il turismo negli Stati Uniti. Nei primi sette mesi dell'anno si è registrato un calo degli ingressi del 23 per cento, rispetto allo stesso periodo del 2024.
Trump ha però liquidato la questione affermando che i canadesi continuano ad "amare" gli Stati Uniti e affermando che le relazioni saranno "migliori di quanto siano mai state" una volta che i due Paesi avranno raggiunto un accordo commerciale.