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Turchia, rallentata Internet per scontri tra polizia e opposizione: colpiti YouTube, X e Instagram

La polizia antisommossa tiene gli scudi mentre un sostenitore del principale partito di opposizione turco CHP grida slogan durante una manifestazione fuori dalla sede del partito a Istanbul, lunedì 8 settembre
Polizia antisommossa con scudi mentre un sostenitore del principale partito di opposizione turco CHP urla slogan durante una manifestazione fuori dalla sede del partito a Istanbul, lunedì 8 settembre Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Emre Basaran
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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In Turchia il governo ha rallentato Internet e social media dopo scontri tra polizia e membri dell'opposizione a Istanbul. Bloccati YouTube, X, Instagram e WhatsApp. È una nuova tappa della crisi innescata dall’arresto del sindaco İmamoğlu, candidato a sfidare Erdogan alle prossime presidenziali

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In Turchia il governo ha imposto un rallentamento diffuso di Internet per dodici ore, domenica, a seguito degli scontri tra polizia e sostenitori dell’opposizione che cercavano di impedire a un fiduciario nominato dall’esecutivo di assumere il controllo della sede del Partito Popolare Repubblicano (Chp) di Istanbul.

Le restrizioni hanno riguardato l’accesso a YouTube, X, Instagram e WhatsApp in tutto il Paese, dopo che le forze di sicurezza hanno usato spray al peperoncino per disperdere i manifestanti nel distretto di Sarıyer. Molti utenti hanno utilizzato dei virtual private network (Vpn) per aggirare il rallentamento.

La sede del Chp di Istanbul, situata nella parte nord della città, è stata presidiata per giorni dai sostenitori del partito nel tentativo di impedire al fiduciario Gürsel Tekin di prenderne il controllo.

Tekin, un veterano del partito, è stato incaricato dal governo di sostituire il leader cittadino del Chp, Özgür Çelik, eletto democraticamente nel congresso del 2023 ma destituito questa settimana dalla magistratura.

Alle ore 17 locali di lunedì YouTube, X, Instagram e WhatsApp risultavano ancora inaccessibili nell’area di Istanbul, mentre alcuni cittadini di altre province hanno riferito di potere accedere parzialmente ai servizi.

Di solito, quando si bloccano siti o app, l’Autorità per le Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Btk) pubblica una dichiarazione ufficiale. Questa volta non vi è stato alcun annuncio e il portale dell'autorità non segnala rallentamenti delle piattaforme social.

La polizia usa spray al peperoncino per disperdere i manifestanti durante una protesta convocata dal principale partito di opposizione, il Chp, a Istanbul lo scorso luglio
La polizia usa spray al peperoncino per disperdere i manifestanti durante una protesta convocata dal principale partito di opposizione, il Chp, a Istanbul lo scorso luglio AP Photo

Il braccio di ferro in Turchia tra Erdogan e le opposizioni

La mossa si inserisce in un clima politico sempre più teso. Il governo di Recep Tayyip Erdoğan ha intensificato la sua offensiva contro il Chp da metà marzo, quando il sindaco di Istanbul ed ex candidato presidenziale, Ekrem İmamoğlu, è stato arrestato e inviato nel carcere di Silivri. Si tratta dell’arresto più rilevante tra i molti che hanno colpito esponenti del partito di opposizione.

Intanto, i critici accusano l’esecutivo di voler reinsediare l'ex presidente del Chp, Kemal Kılıçdaroğlu, al posto del leader nazionale del Chp, Özgür Özel. Il processo per stabilire se Kılıçdaroğlu possa tornare alla guida del partito, dopo le accuse di tangenti rivolte a Özel, è previsto a metà settembre.

Secondo gli analisti, un ritorno di Kılıçdaroğlu potrebbe creare nuove divisioni interne ai repubblicani. In ogni caso, il 21 settembre i delegati del Chp hanno convocato un congresso straordinario e Özel resta il principale candidato alla guida del partito.

La crisi politica si aggrava anche per le defezioni. Diversi membri di rilievo hanno lasciato il Chp per unirsi al partito al governo Giustizia e Sviluppo (Ak) al potere, aumentando l’instabilità e il rischio di ritorsioni ancora più profonde.

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