A quasi 2 milioni di persone è stato chiesto di evacuare mercoledì. Le autorità giapponesi hanno avvertito che le onde potrebbero rimanere alte per almeno un giorno, ma hanno abbassato l'indicazione da "allerta" ad "avviso"
Grandi onde hanno causato l'innalzamento del livello dell'acqua in tutto il Giappone dopo che un forte terremoto di magnitudo 8.8 al largo dell'Estremo Oriente russo ha fatto scattare l'allarme tsunami in tutto l'Oceano Pacifico.
Onde di oltre 1,22 metri sono state registrate dai media nazionali nel porto di Kuji, nella prefettura settentrionale di Iwate, con filmati che mostrano l'acqua gonfiarsi.
Le autorità hanno dichiarato che è stato rilevato uno tsunami di 60 centimetri, mentre le onde si spostavano verso sud lungo la costa del Pacifico, da Hokkaido alla baia di Tokyo. I funzionari hanno avvertito che potrebbero ancora arrivare onde più grandi.
I media locali hanno riportato un decesso - una donna di 50 anni che è morta quando la sua auto è caduta in un dirupo mentre si dirigeva verso un sito di evacuazione nella città di Kumano - e un ferito lieve nella prefettura di Hokkaido.
L'Agenzia meteorologica giapponese ha poi modificato l’indicazione per tutta la costa pacifica da “allerta” tsunami ad “avviso”: gli tsunami continueranno e potrebbero causare correnti e onde alte fino a un metro, ma non allagamenti diffusi.
Le allerte per la fascia che va dalla regione orientale di Ibaraki fino alla regione meridionale di Wakayama sono state declassate a "consigli".
Il Giappone era uno dei paesi considerati più a rischio. Mercoledì pomeriggio (mattina in Italia) le autorità avevano allertato quasi due milioni di residenti e il governo aveva chiesto a tutti gli abitanti della costa est di cercare riparo in zone elevate e allontanarsi dal mare.
Il terremoto della notte di mercoledì ha provocato onde di tsunami e allarmi in tutto il Pacifico, comprese parti delle Hawaii, del Nord, Centro e Sud America e delle isole del Pacifico.