Vilnius sostiene che la fonte delle interferenze sia nel territorio russo di Kaliningrad, stretto tra Lituania, Polonia e Mar Baltico
A giugno la Lituania ha registrato 1022 segnalazioni di interferenze sul sistema di Posizionamento globale satellitare (o Gps), oltre venti volte di più rispetto all'anno scorso.
Secondo le autorità locali, le interferenze sono causate da una decine di "oggetti" russi a Kaliningrad che influenzano la navigazione aerea, marittima e la ricerca scientifica nei Paesi Baltici, in Polonia, Finlandia e nel Mar Baltico.
Lo riferisce l'agenzia di stampa Baltic News Service (Bns), citando l'Autorità lituana di regolamentazione delle comunicazioni. Secondo i dati forniti all'agenzia, lo scorso mese le segnalazioni di interruzione delle comunicazioni Gps sono 1022 rispetto alle 46 di un anno fa.
In precedenza, la Lituania e 13 Paesi dell'Unione europea avevano chiesto alla Commissione di adottare tutte le misure politiche, diplomatiche e legali per aumentare la pressione internazionale sulla Russia e sulla Bielorussia, comprese le sanzioni contro gli individui e le entità coinvolte nell'interferenza deliberata con i segnali dei sistemi di navigazione satellitare.
Secondo la denuncia, si tratta di azioni sistematiche volte a interrompere il funzionamento delle comunicazioni e delle infrastrutture della regione.
La scorsa settimana la Russia ha comunicato alle autorità di regolamentazione internazionali che non avrebbe risposto alle denunce dei Paesi europei che utilizzano i satelliti di navigazione e trasmissione a sostegno dell'Ucraina, ha riportato la pubblicazione specializzata Space Intel Report.
Il ministero russo dello Sviluppo digitale, delle comunicazioni e dei mass media ha presentato, in occasione della riunione trimestrale del Radio Regulations Board dell'Unione internazionale delle telecomunicazioni, un documento in cui la Russia si impegna a evitare interferenze con le applicazioni non militari.
L'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao) ha esortato la Russia a porre fine a questa pratica, poiché l'interferenza "rappresenta una seria minaccia" per i voli dell'aviazione civile, soprattutto nell'area del Mar Baltico.