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Parigi riconoscerà la Nuova Caledonia come nuovo Stato, ma rimarrà francese

Una donna sventola la bandiera del Fronte di Liberazione Nazionale Kanak e Socialista (FLNKS) a Noumea, in Nuova Caledonia, mercoledì 15 maggio 2024.
Una donna sventola la bandiera del Fronte di Liberazione Nazionale Kanak e Socialista (FLNKS) a Noumea, in Nuova Caledonia, mercoledì 15 maggio 2024. Diritti d'autore  AP Photo/Nicolas Job, File
Diritti d'autore AP Photo/Nicolas Job, File
Di Evelyn Ann-Marie Dom Agenzie: AP
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che si tratta di un accordo "storico". Ma l'arcipelago non avrà la piena indipendenza richiesta dagli indigeni Kanak

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La Francia ha annunciato sabato un accordo con la Nuova Caledonia, che concede al territorio d'oltremare del Pacifico meridionale una maggiore autonomia.

L'accordo di 13 pagine, che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito come "storico", prevede la creazione di uno "Stato di Caledonia", che rimarrà francese e sarà iscritto nella Costituzione francese. Questo nuovo Stato potrà essere riconosciuto dalla comunità internazionale, anche se non avrà un seggio all'Onu. L'accordo consentirà inoltre la creazione di una nazionalità caledoniana accanto a quella francese.

L'accordo deve ancora essere approvato definitivamente in Nuova Caledonia e potrebbe essere sottoposto al voto dei caledoniani a febbraio.

Le storiche tensioni tra Nuova Caledonia e Parigi

Per decenni, l'arcipelago del Pacifico a est dell'Australia ha dovuto affrontare tensioni politiche tra chi cercava l'indipendenza e chi era fedele alla Francia.

Nel maggio 2024 sono scoppiate rivolte di massa per le riforme elettorali proposte. Il governo francese aveva aperto all'ipotesi di dare il diritto di voto a migliaia di non indigeni residenti da lungo tempo. Molti Kanak hanno protestato contro la proposta, sostenendo che le modifiche alle regole elettorali avrebbero ulteriormente emarginato gli elettori indigeni.

Per i Kanak e gli altri abitanti di Caledonia si prospetta un percorso difficile, ma il nuovo accordo porterà l'isola "fuori dalla spirale della violenza", secondo il parlamentare Kanak Emmanuel Tjibaou, che ha partecipato ai 10 giorni di negoziati. "Questo testo non menziona la parola indipendenza. Ma apre un percorso strutturato, progressivo, giuridicamente regolamentato e politicamente legittimo", ha detto Tjibaou.

Il Presidente Emmanuel Macron partecipa a un incontro con i funzionari eletti della Nuova Caledonia e i rappresentanti statali per l'accordo, presso il Palazzo dell'Eliseo a P
Il Presidente Emmanuel Macron partecipa a un incontro con i funzionari eletti della Nuova Caledonia e i rappresentanti statali per l'accordo, presso il Palazzo dell'Eliseo a P Tom Nicholson/Pool Photo via AP

Anche coloro che erano favorevoli a mantenere la Nuova Caledonia all'interno della giurisdizione francese hanno accolto con favore l'accordo. Il deputato Nicolas Metzdorf lo ha definito un compromesso nato da un "dialogo esigente" e ha descritto la nazionalità caledoniana come una "vera concessione".

Un congresso speciale si terrà per finalizzare i prossimi passi, che potrebbero includere una maggiore sovranità per la Nuova Caledonia su questioni di affari internazionali, sicurezza e giustizia, secondo gli estratti pubblicati dall'emittente pubblica della Nuova Caledonia. L'accordo potrebbe anche consentire ai neo-caledoniani di cambiare il nome, la bandiera e l'inno del territorio.

I partecipanti hanno sottolineato l'importanza di riabilitare e diversificare l'economia indebitata della Nuova Caledonia, che dipende fortemente dall'estrazione del nichel, e di renderla meno dipendente dalla Francia continentale.

La Francia ha colonizzato la Nuova Caledonia negli anni Cinquanta del XIX secolo ed è diventata un territorio d'oltremare dopo la Seconda guerra mondiale. La cittadinanza francese è stata concessa a tutti i Kanak nel 1957, ma molti continuano a chiedere la piena indipendenza.

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